L’immagine di una unità ritrovata è quella che ha fornito questo pomeriggio il Partito Democratico presentandosi in piazza, a Castelvetrano, per il comizio di chiusura del candidato a sindaco Pasquale Calamia. Nella terra di Messina Denaro, commissariata da due anni dopo che il Consiglio comunale venne sciolto per mafia, c’erano il segretario regionale Faraone e il deputato Antonello Cracolici, da sempre nemici, l’ex assessore regionale Gucciardi e l’eurodeputata Chinnici. Ma soprattutto s’è rivisto il segretario nazionale Nicola Zingaretti. Che dal palco ha ammonito. “Da Milano alla Sicilia domani, 25 aprile, è opportuno che tutti tengano le orecchie aperte e siano per le strade a ricordare che la storia non si ripropone mai nelle stesse forme però ritorna”. Nel mirino Salvini e il governo gialloverde: “Gli italiani sono bombardati da un diluvio di selfie, sorrisi, battute e fidanzate. Serve una grande battaglia di verità per un Paese che è stato tradito. In un anno di governo il lavoro cala, l’insicurezza cresce, la disoccupazione aumenta e il Pil crolla” ha aggiunto Zingaretti. “Chi ha raccolto la fiducia di tanti – ha concluso il segretario “dem” – sta usando questa fiducia non per risolvere i problemi degli italiani ma i problemi dei partiti. Lotta contro la mafia significa ricostruire la fiducia nei confronti dello Stato e rafforzare le istituzioni. Bisogna lottare in tutta Italia perché la lotta alla mafia sia sostegno a chi reprime ma anche impegno per il lavoro, i salari e la sanità”.
Paolo Cesareo
in Il sabato del villaggio
Zingaretti a Castelvetrano rianima il Pd
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