Nel giorno in cui Volodymyr Zelensky si palesa sui maxi schermi della Camera per un discorso a suo modo storico, l’unità nazionale a sostegno dell’Ucraina se non va in frantumi poco ci manca. Sembra un grande paradosso, è lo stato del Parlamento italiano e delle forze che lo compongono. Il discorso del presidente ucraino seguito da quello di Mario Draghi – gli unici due interventi della giornata dopo le parole introduttive di Roberto Fico e Elisabetta Casellati – sono finiti da nemmeno un quarto d’ora quando la comunicazione della Lega avverte: fra dieci minuti Matteo Salvini parlerà di fronte a Montecitorio. Continua sull’Huffington Post
