Il mistero di un fondo d’investimento senza nome. Di un annuncio frettoloso e di una firma che manca. Di un patron, Zamparini, che non ha più alcuna voglia di parlare. A Palermo giocano coi sentimenti dei tifosi. E mentre la squadra, quella che fa pallone, veleggia in testa alla classifica di Serie B, la passione sembra sprofondare ogni giorno di più di fronte alle illusioni di una proprietà che non vende mai. E’ come un barzelletta, ma c’è ben poco da ridere.

Un advisor, ossia una società incaricata dal Palermo calcio di seguire la cessione a un fondo d’investimento straniero non meglio precisato, ha annunciato ieri che l’affare è fatto. Ma mancano le firme. Arriveranno nel giro di qualche giorno. Un annuncio privo di ufficialità che annuncio è? Ha provato a spiegarlo Maurizio Belli, amministratore delegato della Financial Innovations Team, questo benedetto advisor: “Non ci saranno sorprese, almeno non fra le due parti in causa. L’esigenza del comunicato nasce perché si è arrivati a un accordo che necessita solo la formalizzazione, quindi le parti hanno ritenuto utile dare un segnale sull’intesa. E’ un’informazione utile per dare un po’ di tranquillità”. Anche se è riuscita esattamente nell’intento opposto: scatenare pessimismo, laddove non esiste già rassegnazione.

E sono molti i tifosi rassegnati all’ennesima pantomima di Zamparini. Che fa finta di vendere – è successo di recente con l’imprenditore foggiano Folliero e ancor prima con l’ex Iena Baccaglini – e poi si tiene il giocattolo. Repubblica sospetta che questi finti annunci servano ad allentare la morsa della magistratura sull’ex presidente (che ha lasciato ogni ruolo nel cda il 3 maggio scorso), che è indagato dalle procure di Palermo e Caltanissetta per corruzione e che a giorni attende il pronunciamento della Cassazione sulla richiesta di misura cautelare a suo carico.

Ma ammesso che ci fosse davvero l’intenzione di liberarsi del Palermo, chi è questo investitore segreto? Filtra solo si tratti di un fondo con sede a Londra e quotato in borsa a New York. E’ probabile, qualora la compravendita andasse in posto per miracolo, che altri uomini fidati di Zamparini possano sedere nel nuovo consiglio d’amministrazione. Anche se l’advisor smentisce quest’ultima ipotesi e alimenta la confusione: “Non posso dire l’acquirente per motivi di riservatezza. Ma è solo questione di giorni”. Qui è una questione di anni. Di prese in giro. Che Zamparini continua a perseguire rinchiuso nel suo silenzio: “Non parlo più, sono un ex del calcio”. E meno male…