La scomparsa di Alitalia ha portato con sé la fine della continuità territoriale da Comiso: dal 15 ottobre, infatti, i voli per Roma e Milano sono stati cancellati. Il primo bando di gara per un affidamento-ponte di sette mesi è andato deserto: il risultato è che dal ‘Pio La Torre’ non si può più volare per la Capitale (per Milano sì, ma grazie a Ryanair). Un altro handicap, almeno fino a oggi, è stato la sospensione delle tariffe sociali, con sconti del 30%, dagli aeroporti di Catania e Palermo. Il programma “SiciliaVola”, fortemente voluto da Giancarlo Cancelleri, prevedeva agevolazioni per quattro categorie di viaggiatori (studenti e lavoratori fuorisede, disabili o malati gravi) da e per la Sicilia. Alitalia era stata l’unica ad aderire, ma da oggi il suo posto lo prende Ita Airways, che rispetto alla defunta compagnia di bandiera è un soggetto giuridico diverso.
Da oggi è possibile tornare a prenotare i voli a prezzi calmierati dal sito dedicato, fornendo valida documentazione Isee. Ita Airways, si legge in una nota, “aderisce a questo importante progetto, dedicato ai siciliani, riconoscendo una riduzione del 30% sul prezzo del biglietto aereo su tutte le rotte nazionali ed europee del suo network, da e per gli aeroporti di Catania o Palermo, sui voli diretti verso Roma Fiumicino e Milano Linate e su quelli in connessione con i due hub”. Le tariffe sono valide fino al 31 dicembre 2022. “Siamo molto onorati di partecipare al progetto Sicilia Vola, la Sicilia è per noi un mercato molto importante da presidiare – ha dichiarato Emiliana Limosani, chief commercial officer di Ita Airways – La nostra mission è quella di diventare il vettore di riferimento per la mobilità degli italiani, con una grande attenzione ai territori del Paese e nel rispetto dei pilastri del nostro piano industriale, ovvero centralità del cliente e sostenibilità”.
Restano sul tappeto una miriade di problemi legati al trasporto aereo. Cancelleri, inizialmente, pensava di poter coinvolgere nel progetto delle tariffe sociali più compagnie, ma fin qui l’interesse è stato tiepido. Il sottosegretario al Mims ha promesso di riaprire una trattativa con Ryanair per coinvolgerla della bontà del progetto. E nel frattempo, sul versante Comiso, ha anticipato un nuovo bando (per sette mesi) con condizioni più appetibili. Tutto ciò avviene mentre la Sicilia, su iniziativa dell’assessore all’Economia Gaetano Armao, ottiene l’approvazione al Senato di un ddl per inserire il riconoscimento della condizione di insularità – “una tassa occulta da 6 miliardi l’anno” – in Costituzione. L’iniziativa della Regione stona con quelle promosse dallo Stato per garantire collegamenti rapidi e a buon mercato. La conclusione più ovvia è che anche questo Natale, come i precedenti, per tornare in Sicilia ci vorranno fior di quattrini. Questa, più che altro, è continuità istituzionale.