Da qualche giorno il nome di Francesco Cascio, l’ex presidente dell’Ars che oggi fa il medico dei migranti a Lampedusa, ha preso a circolare più o meno insistentemente: per molti, all’interno dei palazzi palermitani, sarebbe l’asso nella manica di Forza Italia – che ha già detto di voler esprimere il nome di un candidato – per il dopo Orlando. L’esempio di Cascio, rimasto fuori dalla politica per qualche anno, ha innescato un’operazione nostalgia che ci ha messo sulle tracce di una serie di protagonisti al centro delle cronache politiche a cavallo degli anni Novanta e Duemila. In questa prima ondata agostana, abbiamo ripercorso la storia di Dore Misuraca, Francesco Cascio, Giovanni Ardizzone, Giampiero D’Alia, Santi Formica e Giuseppe Castiglione.
Per ricordarci chi erano, cos’hanno fatto, e soprattutto cosa fanno adesso. Senza la pretesa, ma con la semplice curiosità, di sapere cosa li aspetta. Se conservano velleità istituzionali o se, al contrario, hanno abbandonato una volta per tutte l’idea della campagna elettorale e della ricerca, sempre più difficile, del consenso. Alcuni, per la verità, non sono usciti dal giro. Sono rimasti tangenti all’impegno pubblico, con incarichi di sottogoverno assai remunerativi e prestigiosi. Ma pur sempre lontani dall’agone vero, che li ha proiettati – con alterne fortune – a ricoprire incarichi importanti fra Roma e Palermo, fra l’Ars e Palazzo Chigi, da Alfano a Berlusconi. Comincia questo viaggio, leggero e un pizzico curioso, che ci accompagnerà nei giorni più torridi dell’estate. In attesa che la macchina della politica riaccenda i motori. Chissà che qualcuno dei nostri protagonisti, leggendoci, non deciderà di reinserire le chiavi nel quadro.