Il viadotto Himera non riaprirà prima di settembre. L’opera, che venne abbattuta dopo la frana nel 2015, ha subito notevoli rallentamenti e ha accumulato oltre due anni di ritardo sulla tabella di marcia. Prima dello scoppio della pandemia, il viceministro Giancarlo Cancelleri aveva promesso che i lavori sui trecento metri d’autostrada si sarebbero conclusi entro aprile. Poi sono slittati a giugno. E adesso di un altro mese e mezzo. Marco Falcone, assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti, non ce la fa più: “Chiediamo al ministero delle Infrastrutture di intervenire una volta per tutte: si rescinda il contratto con l’impresa appaltatrice e si sollevi l’Anas dalla responsabilità dell’opera”.
Ai ritardi dovuti all’emergenza coronavirus, si sommano “ulteriori rallentamenti che trovano giustificazione solo nell’incapacità di Anas a far rispettare tempi e scadenze”, ha detto ancora Falcone che sottolinea un’Italia a due velocità sul piano delle infrastrutture. “L’impresa e l’Anas – è l’invito dell’assessore – lascino il viadotto Himera e il ministro Paola De Micheli affidi alla Regione il commissariamento dell’opera con poteri sul modello attuato a Genova per il ponte Morandi”.