Anche il Teatro Massimo cambia volto in attesa della riapertura, fissata per il 4 luglio. In quella data, che attende ancora una conferma, andrà in scena la Messa di Beethoven, diretta da Omer Meir Wellber, affiancato dal soprano Laura Giordano e dal mezzosoprano Marianna Pizzolato. Sul palco ci sono ancora le scene del Nabucco, che avrebbe dovuto tenersi a marzo, prima che l’Italia precipitasse nel lockdown. Ma i segni di risveglio ci sono eccome, dalle parti di piazza Verdi. Le poltrone sono state rimosse, così orchestra, coro e cantanti prenderanno posto tra platea e palcoscenico, mentre il pubblico andrà nei palchi. Ci sarà posto per duecento persone. Ma la capienza ridotta consentirà, comunque, di ripartire. In maniera innovativa, secondo il sovrintendente Francesco Giambrone: “Il pubblico anziché trovare un teatro mezzo vuoto, troverà un teatro nuovo – ha detto a Repubblica -. Abbiamo approfittato dell’occasione per trovare uno spazio fisico diverso che simboleggia la rinascita. Non potevamo non fare parte della ripartenza del Paese”. Venerdì il sindaco di Palermo Orlando terrà una inaugurazione simbolica assieme a un gruppo di bambini, mentre da sabato il Massimo riaprirà anche alle visite guidate. Oggi il personale artistico rimetterà piede al Massimo per un corso di formazione sulla sicurezza, da domani si inizierà a provare.

Ci saranno norme stringenti per i professori dell’orchestra che dovranno rimanere distanziati un metro e 20, i fiati che saranno dotati di bacinella per raccogliere la condensa che si forma, ma anche per i cantanti che avranno un segnaposto per rimanere distanziati sulla scena. E persino i ballerini, diretti da Davide Bombana, dovranno rimanere a distanza di sicurezza durante l’esibizione. Le maestranze, inoltre, dovranno seguire un percorso preciso per entrare e uscire dalla scena.