Al governo il primo round

Sala d'Ercole. Al centro i presidente Schifani e Galvagno. I deputati non brillano in quanto a iniziativa legislativa

L’Assemblea regionale siciliana ha approvato le variazioni di bilancio con 30 voti favorevoli e 21 contrari. Si sono astenuti i due gruppi che fanno riferimento a Cateno De Luca. No di Pd e Movimento 5 Stelle. Nella manovra da oltre 420 milioni di euro predisposta dal governo Schifani, confermate tutte le principali misure proposte dal governo, a partire dai fondi destinati ai Comuni, ai quali vanno 48 milioni di euro e ai Liberi Consorzi, che riceveranno 4 milioni per contrastare l’effetto del caro-bollette. Per la spesa sanitaria sono stati accantonati 250 milioni di euro, per dare seguito a una sentenza della Corte Costituzionale. Alla contrattazione collettiva del personale della Regione sono stati destinati quasi 29 milioni di euro, mentre per il fondo contenziosi sono previsti 44 milioni.

“Le norme di variazione – spiega l’assessore all’Economia, Marco Falcone – rendono operative misure prioritarie, come l’aiuto agli Enti locali contro il caro bollette, ma anche gli stanziamenti sulla spesa sanitaria e su altre voci fondamentali per l’equilibrio della Regione. Abbiamo inoltre delineato gli obiettivi economico-finanziari delle prossime settimane e per altri interventi urgenti come i fondi per i danni da maltempo da indirizzare nel Messinese, nel Trapanese e in altre aree della Sicilia. Su questi programmi lavoreremo con determinazione e con la stessa predisposizione al dialogo verso tutti gli attori politici e sociali siciliani, già in atto fin dal nostro insediamento”.

All’ultima curva sono finiti nella manovra 20 milioni: 15 per le infrastrutture danneggiate dalle recenti alluvioni; 5 saranno destinati ai beni privati colpiti dal maltempo. La cifra, come lamentano i grillini, sarà oggetto di rimodulazione: “Il risarcimento ai privati siciliani pesantemente danneggiati dalle alluvioni di settembre e ottobre – spiega il capogruppo, Antonio De Luca – non doveva essere affidato solo alla riprogrammazione dei fondi europei: troppo lungo e tortuoso potrebbe essere l’iter gestionale per dare risposte a chi ha invece urgentissimo bisogno di una mano tesa per sistemare le proprie abitazioni o per rimettere in piedi imprese agonizzanti o quasi”.

Per il capogruppo dem, Michele Catanzaro, “abbiamo votato contro questa manovra perché la Sicilia ha bisogno di altro, di interventi concreti, forti e mirati e non di testi di legge ‘paravento’ che nascondono, dietro quelle di natura finanziaria, norme che nulla hanno a che vedere con la materia in esame. Ci siamo battuti per fare togliere da testo norme del tutto inappropriate – continua – sostenendo invece provvedimenti importanti come il sostegno finanziario ai Comuni”.

La giornata si era aperta con l’occupazione dell’aula da parte di Cateno De Luca, nonostante il richiamo all’ordine (reiterato) del presidente Gaetano Galvagno. L’ex sindaco di Messina aveva avanzato la richiesta di sospensiva dell’esame del ddl per un paio d’ore. La proposta, messa ai voti, è stata bocciata dalla maggioranza, facendo esplodere la furia di De Luca, che si è impossessato del podio senza più mollarlo. “Questo atteggiamento di De Luca è imbarazzante e deplorevole, l’aula non può essere ostaggio di un parlamentare”, ha detto Galvagno sospendendo la seduta.

“Siamo almeno riusciti a tirare fuori dal provvedimento in discussione in aula due norme che nulla avevano a che fare con la variazione di bilancio – ha detto De Luca al termine della seduta -. Si è tentato un colpo basso a spese dei siciliani provando a far passare materie estranee alle variazioni contenute nell’articolo 4, come la norma relativa ai criteri di nomina e ai compensi dei commissari nei comuni con popolazione superiore a 30 mila abitanti e i criteri di nomina dei revisori dei conti. Per quanto riguarda i commissari era chiaro il tentativo di procedere ad un’ulteriore lottizzazione a carico dei comuni siciliani per tromboni e trombati della politica che sarebbero stati nominati commissari di comuni come Catania messi in ginocchio da illustri rappresentanti della banda bassotti politica. Sui revisori dei conti eravamo invece di fronte ad una norma fortemente contestata anche dalla conferenza degli ordini dei commercialisti e degli esperti contabili della Sicilia. Abbiamo chiesto al Governo di fare chiarezza e rispondere nel merito”.

Una risposta, invece, è giunta dall’assessore alla Salute, Giovanna Volo sui precari Covid: “Daremo una proroga al personale sanitario. E poi cercheremo con la normativa nazionale provvedimenti ancora più solidi”, ha detto Volo. Nel corso della seduta è stato accolto un emendamento che proroga fino al 31 dicembre i termini per il pagamento degli arretrati del bollo auto senza incorrere in sanzioni.

Paolo Cesareo :

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