La spina nel fianco del governo Musumeci ha un nome e un cognome: quello di Valentina Zafarana. La giovane e combattente portavoce del Movimento 5 Stelle, è presidente del gruppo grillino in Assemblea Regionale. In prima linea nel fare le pulci al governo e al timoniere dell’Ars, Gianfranco Micciché, non arretra di un millimetro nemmeno alla vigilia della pausa estiva. Sono della Zafarana, infatti, le ultime bordate nei confronti della maggioranza, rea di “navigare a vista e metterci un pezza all’occorrenza”.
Valentina, volto e giovane e fresco di un movimento che per ora, almeno in Sicilia, rimane su posizioni più di lotta che di governo – d’altronde il buon Cancelleri ci ha provato un paio di volte senza riuscirci – è una presenza costante nel sottolineare carenze e lentezze della compagine di centrodestra. Tanto da invocare una sorta di catastrofe amministrativa quando, un paio di giorni fa, nel solco di un’ultima seduta d’aula assai controversa (aver emendato alcune norme della Finanziaria precedentemente impugnata durante una discussione sull’istituzione della giornata della Legalità l’ha fatta andare su tutte le furie) si è spinta a dire che “a otto mesi dall’inizio della legislatura i risultati dell’azione del Governo regionale guidato da Nello Musumeci sono peggiori di quelli che avevamo previsto in campagna elettorale”.
Non fa sconti Zafarana, classe 1980. E’ una maestrina attenta e inflessibile. Un lato del suo carattere (politico) che evidentemente trova sponda nel suo percorso di formazione professionale. Prima di accedere all’Ars nel 2012, Valentina aveva lavorato come insegnante a Roma, fresca dell’abilitazione e di una laurea in Lettere Classiche. Il suo attivismo politico vede l’alba nel 2011 quando, dopo un’esperienza all’estero e l’insegnamento, sceglie di tornare a casa e intraprendere un percorso a fianco del Movimento 5 Stelle, che la delega a titolare del gruppo “Istruzione” in vista delle Amministrative. Alle ultime elezioni fa man bassa di consensi nel suo collegio: oltre 8mila. E torna in Assemblea per la seconda legislatura: da capogruppo dei 5 Stelle e con un ruolo attivissimo al fianco di Cancelleri, oltre che nella commissione Attività Produttive. Una di quelle, come si osa dire in questi casi, che ama metterci la faccia.
Bene, cosa pensa la Zafarana di questi primi otto mesi è chiaro: “Gli enti locali hanno difficoltà con la raccolta differenziata, il nuovo piano regionale dei rifiuti è una chimera, esiste solo un piano stralcio ma verosimilmente il Governo sarà costretto a tornare a Roma col cappello in mano per chiedere l’ennesima proroga del commissariamento, mentre intanto i sindaci sono lasciati soli a gestire un’emergenza che si trascina da 20 anni”. “Il Parlamento – prosegue – quando lavora lo fa a passo di lumaca, legifera una tantum, con metodi che mortificano l’Istituzione, bypassando le commissioni di merito e violando i regolamenti”. Sul fronte sanità le cose non vanno meglio: “La proposta di rimodulazione della rete ospedaliera non contiene alcuna novità. E’ la fotocopia della precedente, mentre negli ospedali siciliani il personale sanitario è sottodimensionato, nei pronto soccorso c’è il far west, con i medici esposti ad aggressioni e violenze e costretti a enormi sacrifici per assicurare la continuità assistenziale”.
Un quadro impietoso a 360 gradi. “Micciché come in uno psicodramma, che fa? Invece di spronare l’Assemblea a produrre e legiferare – afferma la parlamentare a 5 Stelle -, si preoccupa di mettere in sicurezza solo i privilegi degli ex deputati, non perdendo occasione per puntare il dito contro il taglio ai vitalizi, perché si sa con 1.300 euro al mese un ex parlamentare non ce la fa”. “Il M5S – conclude – ha già pronte tante proposte di legge, scritte insieme ai cittadini che aspettano solo di essere discusse dalle commissioni di merito e poi dal Parlamento su temi che sono le vere emergenze della Sicilia: sviluppo, lavoro, tutela della salute e sanità pubblica, agricoltura e valorizzazione dei beni culturali. E’ su questo che vogliamo dare risposte ai siciliani”. Non solo distruzione. Dalle parole di passa ai fatti. Da ruolo “comodo” di oppositore a quello, assai più complicato, di “propositore”. Zafarana e i Cinque Stelle si misureranno anche su questo. Da settembre, dopo le ferie estive.