Vaccini, figli e figliastri

La somministrazione di un vaccino anti-Covid. La campagna, in Sicilia, è cominciata il 31 dicembre

“I vostri colleghi sono stati vaccinati per sbaglio”. Ergo, potete andare. Alcuni dentisti che fino a ieri si erano precipitati a Villa delle Ginestre, uno dei centri di somministrazione, a Palermo, sono stati respinti alla frontiera. A “cacciarli”, in assenza di altri responsabili, è stato Massimo Darbisi, direttore dell’unità operativa complessa di Medicina fisica e riabilitazione: “Evitate assembramenti inutili, avete diritto di fare il vaccino, ma non oggi”, avrebbe detto, secondo quanto riportato da Repubblica. Sulla porta un cartello: “Oggi non si vaccinano gli odontoiatri”. Secondo un uscire toccava a pediatri e medici di base. Ma il motivo del contendere è da ricondurre al caos generato da un messaggino Whatsapp di Mario Marrone, presidente dell’albo degli odontoiatri palermitani, che lunedì all’ora di pranzo invitava i colleghi a recarsi in loco per la prima iniezione. I più fortunati sono riusciti a ottenerla prima delle 16, quando si è materializzato l’alt della Regione: non rientrano nel target. Qualcun altro ha fatto resistenza, barricandosi all’interno e spuntandola in serata: dopo l’intervento della Digos, una cinquantina di dentisti sono stati vaccinati per motivi di “ordine pubblico”. Un precedente assai pericoloso. Questi professionisti, nonostante se ne stiano a stretto contatto con la bocca dei pazienti, non fanno parte delle categorie con priorità alta.

Le prime 141 mila dosi a disposizione della Sicilia, infatti, sono indirizzate a un campione prestabilito di cittadini (individuate da un piano nazionale), in cui rientrano operatori sanitari e ospiti delle residenze sanitaria assistite. Il computo totale parla di: 79.385 professionisti della sanità; 21.551 ospiti e 10.463 operatori delle Rsa; 8.600 operatori della sanità privata; 3.092 operatori del 118 (Seus); 4.721 tra medici di base e pediatri; 1.455 collaboratori degli studi dei medici di base e dei pediatri; 2.956 operatori della Medicina di emergenza territoriale; 4.527 unità di personale assunto per l’emergenza Covid; 800 studenti dei corsi di medicina generale; 3.534 specializzandi. I dentisti non ci sono, e nemmeno gli otorinolaringoiatri. Tanto meno gli studenti universitari (due consiglieri d’amministrazione e quattro senatori accademici) che qualche giorno fa sono stati vaccinati – erroneamente – a Catania. Le regole possono non piacere, i criteri sembrare oscuri. Ma tant’è…

Un altro aspetto riguarda l’organizzazione, non sempre efficiente. A Villa delle Ginestre, sul portone d’ingresso, è stato collocato un elenco “eliminacode”, rigorosamente cartaceo: ci si registra con nome, cognome e numero d’arrivo. Qualcuno avrebbe potuto farlo anche da remoto, senza creare assembramenti: la Regione, infatti, ha messo a disposizione un sito (sul portale Costruire Salute) per la prenotazione online. Ma il numero degli aderenti è inferiore rispetto ai vaccini fin qui somministrati (la campagna non di massa è scattata il 31 dicembre su tutto il territorio regionale). Nessuno può escludere – anzi, l’ipotesi è attuale più che mai – che qualcuno abbia scavalcato la fila. I furbetti esistono ovunque. Al momento della prenotazione su internet, inoltre, il sistema è “aperto”. Potrebbe registrarsi anche un tassista e non si scoprirebbe fino alla firma del consenso informato, pochi minuti prima di effettuare il vaccino. Sarà così e dovremo conviverci, almeno in queste prime fasi.

L’Asp di Palermo ha attivato da questa mattina un nuovo sistema di prenotazione, che consente un accesso prioritario alla vaccinazione anti Covid. Basta collegarsi al sito dell’azienda sanitaria, cliccare in homepage – prima sulla sezione ‘Coronavirus 2019 Informazione sui servizi’ e poi sul link della piattaforma dedicata – compilando tutti i campi. L’operatore sanitario potrà scegliere, in base alla disponibilità, giorno, orario e sede dove effettuare la vaccinazione. Sono attive solo le “voci” che rientrano nella categorie del target previsto a livello nazionale.

Le dosi a disposizione non sono tantissime – a Palermo, del primo stock, ne sono rimaste meno del 20% – ma la Sicilia è fra le regioni più redditizie alla voce “somministrazione”. Alla mezzanotte del 6 gennaio, siamo secondi in termini assoluti (con oltre 29 mila vaccini effettuati) dietro il Lazio e davanti al Veneto. Sesti per percentuale (il 62,9%): fanno meglio Lazio, Toscana, Veneto, Campania e provincia autonoma di Trento. In particolare, nella sola giornata di ieri, martedì 5 gennaio, nel territorio regionale sono state complessivamente somministrate 10.008 dosi di farmaco su altrettanti cittadini. “In queste ore fa piacere registrare una forte presa di consapevolezza da parte del nostro sistema sanitario – commenta l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza –. Nel numero di vaccinazioni già effettuate siamo secondi in Italia. E’ un buon risultato, tuttavia è soltanto l’inizio. La campagna vaccinale entrerà nel vivo dopo la prima fase, che coinvolge un numero ristretto di persone (operatori della sanità e ospiti delle Rsa). Nelle settimane successive, quando si passerà ai cittadini over 80, lo sforzo dovrà essere maggiore e conto che ogni Azienda, nessuna esclusa, stia programmando sia la fase dei richiami che quella della vaccinazione di massa”.

I siciliani over-80, però, rappresentano una fetta notevole di popolazione (circa 350 mila persone). Musumeci ha promesso che le Asp arriveranno a vaccinare 3,5 milioni di cittadini entro settembre. Servirà uno sforzo complessivo notevole. Ma soprattutto regole chiare, disciplina e controlli. A Villa delle Ginestre, martedì, sono arrivati i carabinieri per placare le polemiche e stoppare gli infiltrati. Mentre il Movimento 5 Stelle richiede al governo uno sforzo aggiuntivo: “È fondamentale – affermano i deputati della commissione Salute dell’Ars, Francesco Cappello, Giorgio Pasqua, Salvatore Siragusa e Antonio De Luca – che l’assessore Razza venga in commissione a comunicare i criteri per la somministrazione del vaccino, che onestamente non sono per nulla chiari, considerato che abbiamo avuto notizia di assurdi sconfinamenti rispetto alle direttive nazionali. Abbiamo già chiesto la convocazione dell’assessore in commissione Salute e attendiamo risposte”. Intanto, secondo quanto programmato nell’ambito del Piano nazionale, ieri è giunto nell’Isola il nuovo approvvigionamento di vaccini che è già nella disponibilità dei centri di somministrazione.

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