Per una Lega che avanza c’è un Movimento 5 Stelle che arretra. Nessuno parla di sconfitta in casa grillina, ma Sara Marcozzi è sotto il 20%. Finisce terza in Abruzzo. Dove il M5S dimostra, in ambito regionale, di non poter fare a gara con le coalizioni originali. Persino il centrosinistra, incerottato (e con la lista del Pd che si attesta solo all’11,5%) è riuscito a strappargli il secondo gradino del podio. Di Maio, che ha partecipato alla campagna un po’ meno di Salvini, ma che era arrivato a Pescara con la trovata dei treni che ci mettevano un’eternità per giungere a Roma (venisse in Sicilia a dare un’occhiata), sta perdendo smalto. Mentre la Marcozzi ha provato a parare da sola le critiche dei giornalisti: “Non abbiamo lavorato sui temi e non sulla propaganda. Non abbiamo portatori di voti, né portatori d’acqua. E gli abruzzesi hanno scelto di mettere alla Regione un candidato che abruzzese non è”.