La macerie di Ravanusa hanno restituito questo pomeriggio il corpo di Calogero e Giuseppe Carmina, i due dispersi della tragedia che ha colpito sabato sera la cittadina in provincia di Agrigento. La Protezione civile della Regione siciliana, nel frattempo, ha avviato una raccolta fondi per la ricostruzione degli alloggi crollati nell’esplosione. E’ stato attivato un conto corrente bancario dedicato per le donazioni. Questo l’Iban: IT 18 B 02008 04625 000105458608.
A seguito del disastro di sabato sera, provocato da un’esplosione nella condotta del metano, il Papa, con un telegramma a firma del cardinale Pietro Parolin, segretario, invia «ai congiunti dei defunti l’espressione del suo cordoglio e sentimenti di intensa partecipazione al dolore dell’intera popolazione». Francesco, «che porta nel cuore la sofferenza di tante persone, causata anche dagli ingenti danni che gravano su molti», manifesta «la sua accorata vicinanza, assicurando in particolare la sua preghiera di suffragio per le vittime», e «apprezzamento per quanti si sono prodigati nelle operazioni di soccorso». Nel messaggio, trasmesso all’arcivescovo di Agrigento monsignor Alessandro Damiano, il Pontefice esprime apprezzamento anche «per la colletta straordinaria promossa da codesta Arcidiocesi in favore della comunità ravanusana». «Sua Santità – conclude il telegramma – invoca da Dio, per intercessione della Vergine Maria, consolatrice degli afflitti, il conforto per quanti soffrono le conseguenze del grave disastro e invia la benedizione apostolica».
La cronaca: 7 morti
Sette morti accertati. E due dispersi. E’ questo il bilancio tragico dell’esplosione che sabato sera ha squarciato il silenzio di Ravanusa verso le 20.30. A causare l’esplosione sarebbe stata una fuga di gas. Un’intera palazzina è crollata in via Trilussa, una strada a ridosso del centro. Ma secondo il capo della Protezione civile, Salvo Cocina, il bilancio è più grave: si parla di quattro palazzine crollate e tre sventrate. L’area interessata dall’esplosione è di 10 mila metri quadrati. Dalle macerie sono state estratte vive due donne: Rosa Carmina, rimasta sotto i detriti per ore, e Giuseppa Montana. Rosa, dal letto dell’ospedale di Licata, racconta di aver gridato con tutte le forze sino a quando la sua voce non è stata sentita dai Vigili del fuoco. “Ero tornata a casa da poco, erano le 20 e, all’improvviso, la luce è andata via. In un attimo il tetto e il pavimento sono venuti giù e io sono rimasta intrappolata”.
Non ce l’hanno fatta, invece, Giuseppe e Selene, i due sposini che sabato sera si trovavano nel palazzo per caso. Erano andati a trovare i genitori di lui. La donna aspettava un bambino che sarebbe dovuto nascere la prossima settimana e che invece non vedrà la luce. Oggi pomeriggio è stata individuata l’area dove sarebbero rimaste intrappolate altre due persone: il padre di 70 anni e il figlio di 30. Pare che l’esplosione sia stata causata dallo scoppio di una condotta del metanodotto cittadino. “Il gas si è accumulato o nel sottosuolo o in un ambiente chiuso. A innescare l’esplosione potrebbe essere stata anche l’attivazione dell’ascensore”, ha detto il comandante dei vigili del fuoco di Agrigento, Giuseppe Merendino.
La Procura di Agrigento ha aperto una indagine per disastro colposo a carico di ignoti. Sul luogo dell’accaduto, domenica mattina, è arrivato il presidente della Regione Nello Musumeci: “Credo – ha detto Musumeci – che in questo momento servano solo il silenzio e la preghiera. Il silenzio per evitare che si possano alimentare interpretazioni non prioritarie e destinate a creare confusione, la preghiera perché chi ancora manca all’appello possa essere presto recuperato vivo. Ci sarà tempo per fare analisi e ogni altra considerazione. Al sindaco ed a tutti i cittadini di Ravanusa va il pensiero affettuoso e la vicinanza mia personale e del governo della Regione. Questa sciagura ha colpito tutta la comunità siciliana. La Regione ha dato la disponibilità al sindaco di sistemare, ove necessario, le persone evacuate dagli immobili lesionati o colpiti. Non faremo mancare, quindi, la nostra presenza per ridurre i disagi delle persone direttamente o indirettamente colpite”.
Musumeci ha voluto ringraziare i vigili del fuoco, le Forze dell’ordine e i volontari per “avere subito messo a disposizione la propria competenza e passione affinché i contorni e le dimensioni di questa tragedia, così disarmante, fossero ridotte al minimo. Ci auguriamo che tutti gli altri dispersi possano essere recuperati vivi, anche se perdere una sola vita umana diventa sempre una sconfitta per tutti”.