Cinque giorni per scongiurare la penalizzazione di quattro punti in classifica. Per non mandare al macero la bella vittoria di Perugia, che ha riconsegnato al Palermo un margine sicurezza sul terzo posto e sulla zona playoff (+5). Parlare di campo, dalle parti di Viale del Fante, al momento è una rarità. I riflettori sono puntati su ciò che avviene fuori. Su un nuovo passaggio di consegne che diventa obbligatorio. Entro giorno 16 il Palermo deve immettere nelle casse 5,4 milioni di euro per pagare gli stipendi ai calciatori, altrimenti verrà penalizzato. E’ una corsa contro il tempo, che si è complicata lo scorso weekend con l’uscita di scena di Raffaello Follieri. L’imprenditore foggiano, che sembrava a un passo dal closing, ha dovuto interrompere le trattative con l’ad Emanuele Facile perché gli inglesi non hanno voluto inserire nell’accordo una “clausola di esclusività” che avrebbe permesso di chiudere la contrattazione. Insomma, hanno fatto saltare tutto.
Non hanno un centesimo ma si ostinano a ostacolare chiunque voglia rilevare il club. A dirla così sembra facile. Ma i problemi arrivano dal passato più recente e dalla cessione, quella sì, ufficiale, da Zamparini a Sport Capital Group, un gruppo non meglio precisato di investitori inglesi che dice di non aver trovato un euro in cassa. E che fra l’altro non avrebbe avuto nessun interesse nella gestione sportiva e finanziaria dei rosanero. Il caos. Adesso Zamparini ha messo in mora la nuova proprietà, che lui stesso aveva scelto oculatamente per la serietà e la competenza dimostrata in fase di contrattazione. Abbagli.
Adesso la questione è un’altra. Detto che Zamparini difficilmente tornerà al timone – attualmente si trova ai domiciliari e ha soltanto sguinzagliato il suo pool di avvocati per rientrare dal credito con gli inglesi – ci sono un paio di soluzioni per il futuro immediato. Da una parte una cordata americana, la York Capital Management, dall’altra il gruppo italiano Carisma, che pare legato agli statunitensi di Bain & company (società leader nel campo della consulenza economica aziendale). Oltre ai 5,4 milioni per gli stipendi, e la garanzia di 22 milioni per saldare il debito con Alyssa, serve 1,2 milioni, inteso come corrispettivo per la cessione delle quote da parte degli inglesi. Che hanno comprato a zero e adesso vorrebbero ricavarne una plusvalenza. Come se avessero arricchito chissà come il patrimonio del club.
Sia gli americani che Carisma non paiono d’accordo, ma qualcosa potrebbe sbloccarsi da qui a poche ore. Non ci sarebbe, entro sabato, la possibilità di approfondire una due diligence completa, ossia un esame approfondito dei conti. Quindi qualsiasi contrattazione avverrebbe con un elevato margine di rischio. Si è defilato nelle ultime ore, invece, l’ex ad rosanero Riccardo Sagramola, che in tanti avevano visto come soggetto interessato al salvataggio del club: “A Palermo sono tornato solo per affari personali – è stata la smentita di Sagramola – Non tratto in nome e per conto di nessuno”. Il tempo stringe e i candidati non sono poi così entusiasti.