Beati quei giornalistuzzi che credono alle versioni ufficiali. Sull’incontro tra Renato Schifani e Raffaele Lombardo i portavoce di Palazzo d’Orleans sottolineano “il clima di grande collaborazione e rispetto istituzionale”. Ma un occhio esperto non fa fatica a notare che per la prima volta – insisto: per la prima volta – il presidente della Regione ha abbassato la testa, abbandonando spocchia, arroganze e prepotenze. Sul passaggio del sindaco Lagalla all’area dei suoi più acerrimi nemici – il regista dell’operazione, oltre Lombardo, è stato Gianfranco Micciché – neppure una parola: segno che il Viceré ha ingoiato il rospo. Mostrando, di fatto, l’intenzione di evitare intanto che il dissenso esploda davanti agli stati generali di Forza Italia in programma per il 27 ottobre alla Zagarella. Poi ricomincerà coi rancori e le vendette. Ma questo Lombardo lo sa già.