E’ stata una festa per tutti. Certamente per il segretario Antonio Tajani che è rientrato a Roma convinto che Forza Italia, in Sicilia, sia un paradiso di rose e fiori. E anche per il governatore Renato Schifani, scampato miracolosamente al pericolo che qualcuno, sul palcoscenico di Santa Flavia, sollevasse la questione morale e facesse pubblicamente il nome dell’opaco avvocato d’affari che amministra il retrobottega di Palazzo d’Orleans. Ma per l’assessore Edy Tamajo più che una festa è stato un tripudio. E’ arrivato all’hotel Zagarella con un lungo e rumoroso codazzo di fedelissimi. A parole non ha mai smesso di professare lealtà al presidente Schifani e di augurargli il bis alle elezioni del 2027. Ma nei fatti ha voluto dimostrare – a Tajani e a tutta l’azzurra compagnia – di essere lui, con oltre 120 mila voti di preferenza, il vero padrone delle ferriere.