Il peschereccio “Aliseo” della flotta di Mazara del Vallo, che era impegnato con altre due imbarcazioni in una battuta al largo delle coste di Bengasi, è stato mitragliato da una motovedetta militare libica. I colpi d’arma da fuoco hanno ferito il comandante, Giuseppe Giacalone. La Marina libica, che controlla la Guardia costiera, ha smentito di aver sparato “contro” pescherecci italiani, ma ammesso che sono stati esplosi “colpi di avvertimento in aria” per fermare imbarcazioni da pesca che a suo dire avevano sconfinato in acque territoriali libiche. “Non ci sono stati colpi esplosi contro imbarcazioni”, ha detto al telefono all’ANSA il commodoro Masoud Ibrahim Abdelsamad. “Quando i pescherecci arrivano, la nostra guardia costiera prova a fermarli”, ha aggiunto il portavoce promettendo maggiori dettagli e insistendo nel sostenere che “non ci sono stati spari diretti contro l’imbarcazione”. “C’erano quattro o cinque pescherecci nelle acque territoriali libiche senza alcun permesso da parte del governo libico”, ha riferito ancora il portavoce.

Erano tre i pescherecci italiani che si trovavano in una zona definita “ad alto rischio”. Lo ricostruisce la Marina Militare che ha operato nella zona – 35 miglia a nord della costa di Al Khums – e che è intervenuta con la fregata Libeccio. “Il motopesca ha invertito la rotta e si sta dirigendo verso Mazara del Vallo”, conferma all’ANSA Alessandro Giacalone della società armatrice “Pescanuova srl”, e figlio del Comandante Giuseppe, rimasto ferito. Sono sette i membri d’equipaggio che si trovano a bordo, insieme allo stesso Comandante: “Ho notizie che a bordo ci sono i militari italiani che lo stanno medicando”.

“Basta! Non ne possiamo più di queste azioni di violenza delle motovedette libiche contro i nostri motopescherecci. Non è tollerabile che i pescatori siciliani debbano andare a lavorare nelle acque internazionali con l’incubo di finire arrestati, sequestrati o persino mitragliati, senza colpa alcuna. Il governo italiano apra finalmente un confronto serio e risolutivo con Tripoli. Non vorrei pensare che per Roma la legittima tutela di interessi economici con la Libia debba fare dei pescatori siciliani una sorta di carne da macello”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, dopo l’attacco di oggi, al largo di Bengasi, di un motopeschereccio di Mazara del Vallo da parte di motovedette libiche, col ferimento del comandante del natante siciliano.