Sarà che gli amministratori palermitani – dal sindaco Lagalla all’ultimo assessore – sono in giro per il mondo a propagandare il festino di Santa Rosalia: da Londra a New York fino al Sol Levante. Sta di fatto che nessuno di questi dignitari si ricorda che la città aspetta da due anni un segnale di buongoverno. Se il sindaco e gli assessori – in una pausa dei loro giri all’estero – avessero gettato ieri uno sguardo sulla via che costeggia il porto, fino al lungomare che sta davanti alla Kalsa, avrebbero capito che Palermo non è più una città ma un grande Ucciardone nel quale è difficile muoversi e dal quale è difficile fuggire. Tutto bloccato dai tir in attesa d’imbarco. Una paralisi ingigantita dai lavori in corso, dalle auto parcheggiate in terza e quarta fila, dalla mancanza dei vigili urbani. Santa Rosalia guardava da Monte Pellegrino e, impotente, piangeva.