“La tortura non è solo dover ascoltare Il Volo” ma indossare “abiti invernali” e lasciare “a casa gli under 14”. Dagospia, rilanciando la questione dell’iniziativa canora costata alla Regione 900 mila euro (in aggiunta ai 300 mila del Ministero del Turismo), ripercorre “le tremende regole d’ingaggio sottoposte al pubblico del concertone di Natale dei tre tenorini alla Valle dei Templi, ad Agrigento, il 31 agosto e il 1° settembre”. Lo show sarà registrato sabato sera, ma andrà in onda su Mediaset a Natale, e “i produttori vogliono dare l’idea che sia in diretta. La beffa? Gli spettatori masochisti pagheranno 80 euro per straziare i loro timpani”.
Le polemiche sulle spese pazze della Regione e del governo Schifani hanno ormai varcato le frontiere siciliane. Anche in un articolo del Corriere, rilanciato dal sito di D’Agostino, si fa accenno alla “chiusura per 48 ore del sito archeologico disposta in concomitanza col doppio evento che aveva scatenato la protesta dell’associazione guide turistiche”. La prima serata, quella del 31, sarà in italiano e totalmente dedicata alle canzoni di Natale. La seconda, l’1 settembre, sarà invece in inglese e raccoglierà i principali successi del terzetto musicale. Categoricamente vietata, per il pubblico, «la ripresa, pubblicazione, diffusione di fotografie, filmati, immagini digitali o registrazioni audiovisive».