Le conclusioni della commissione regionale Antimafia sul caso Antoci – in cui l’attentato di stampo mafioso era stata ritenuta l’ipotesi meno plausibile – ha generato reazioni a catena e indignato lo stesso Antoci. Ma ora sono trascorsi mesi e al presidente della commissione Antimafia non è piaciuto l’atteggiamento di un giornalista delle Iene, che lo ha intercettato a Comiso domenica scorsa: “Siamo stati accusati di avere dato ‘la miccia ai mafiosi dei Nebrodi’ con il nostro lavoro – riporta l’agenzia Dire – Si tratta di affermazioni false”. Fava, che parla di una “aggressione studiata attentamente”, racconta del faccia a faccia con l’inviato della trasmissione: “Continuava ad affermare cose false sul nostro lavoro, che non si trovano all’interno della relazione, e gliel’ho segnalato più volte. Quelle non erano domande ma affermazioni. A chi giova questo modo? Perché? A che scopo? Se qualcuno pensa che questa commissione si farà intimidire si sbaglia. Mi è stato detto che avremmo ‘imbeccato’ i nostri auditi in commissione, falso. Questa non è stata una intervista – ha ribadito – ma una aggressione che sul piano dei contenuti, delle forme e dei toni serviva soltanto a intimidire”. Secondo Fava si è trattato di una “operazione che ha altre intenzioni e altri mandanti, che non sappiamo chi siano”. Il deputato dei Cento Passi ha infine rivelato che “nelle settimane precedenti altri componenti della commissione hanno dovuto subire pressioni da parte de ‘Le Iene’, con telefonate e persone che si sono fatte trovare sotto casa”.
LA IENA PECORARO: NESSUNA AGGRESSIONE
“Non ho fatto nessuna aggressione all’onorevole Fava ma gli ho gentilmente chiesto un’intervista che lui ha accettato di fare. Non ho mai fatto nessuna intimidazione o minaccia né a lui né alla Commissione, non ho alle nostre spalle nessun mandante se non la nostra redazione e l’amore per il lavoro che faccio”. Lo dice la “Iena” Gaetano Pecoraro dopo le dichiarazioni di Claudio Fava. “Ci siamo semplicemente permessi di muovere delle critiche sul svolto lavoro della commissione Antimafia riguardo all’attentato ad Antoci – aggiunge – e agli uomini della sua scorta. Ad ogni modo, ogni telespettatore, quando l’inchiesta andrà in onda, potrà farsi la propria idea”.