Turismo e amichettismo: due botteghe da chiudere subito

Una delegazione di FdI Sicilia all'evento della Meloni a Piazza del Popolo. Si riconoscono Galvagno, Messina e Aricò

Ha fatto meno rumore di Auteri per la consistenza del contributo (147 mila euro), e per non aver minacciato alcun collega nei bagni dell’Ars; anche se fa comunque specie che un grillino della prima ora (oggi “contiano”) come Stefania Campo, già assessore alla Cultura al Comune di Ragusa, si faccia interprete, fino a rivendicarla, di una super mancia diretta al Libero Consorzio comunale (l’ex provincia) per il sostegno a due docufilm. I cui registi – fatalità – sono vicini alla parlamentare dei Cinque Stelle. E’ quanto raccontato in un’inchiesta di Mario Barresi e Luisa Santangelo per il quotidiano ‘La Sicilia’. I contributi, assegnati ad agosto nell’ambito delle variazioni di bilancio alla Finanziaria 2024, sono diventati “reali” a dicembre, quando il direttore generale dell’ente di Viale del Fante, a Ragusa, attraverso un Avviso pubblico individuava “due ipotesi di lavoro” riguardanti la vita di Gesualdo Bufalino e l’ambito estrattivo della pece.

Quest’ultimo progetto, che prenderà il nome di “Bitume” (sequel di un libro edito dalla Fondazione Federico II, dello stesso autore), è un’invenzione di un ex collaboratore della parlamentare del M5s, tale Vincenzo Cascone. Mentre il primo è riconducibile a un’altra conoscenza di Campo in ambito culturale, il regista Andrea Traina. Il contributo a “Bitume” viene immediatamente liquidato, roba da guinness dei primati, mentre la deputata non ci vede nulla di male: “Sono tutti a me vicini perché sono stata assessora alla Cultura e gli operatori li conosco tutti da anni. Sono quelli che fanno cultura sul territorio”. Non tutti, magari, hanno esperienza da assistente parlamentare e coltivano il vezzo di “pescare” contributi pubblici grazie alla politica. Ma è così che funziona la Sicilia. E poi, diciamocelo chiaro: cos’ha Auteri più della Campo, se non l’appartenenza al partito dominante?

Fa strano che un esponente dei Cinque Stelle si presti a questo giochino, soprattutto in funzione degli ultimi avvenimenti accaduti all’Ars. In cui il M5s ha votato contro il maxiemendamento del governo che, fra le altre cose, introduceva alcuni paletti specifici sulla concessione di contributi culturali: non più alle associazioni (tranne fondazioni ed enti religiosi) ma ai comuni. Campo aveva fiutato la novità già ad agosto, preferendo dirottare le risorse a un ente come il Libero Consorzio, che poi avrebbe provveduto – attraverso Avvisi pubblici – a promuovere la cultura secondo i desiderata dall’onorevole (?). E comunque, così fan tutti.

Il ras di Sortino, Carlo Auteri, era stato “scoperto” dalla trasmissione Piazza Pulita, su La7, e dal quotidiano “Domani” per aver destinato oltre 700 mila euro di soldi pubblici ad alcune associazioni legate a familiari, tra cui la madre e la moglie del parlamentare. Su di lui si è abbattuta la gogna mediatica, ma non una parola da parte del suo stesso partito. Che oltre ad aver condannato l’aggressione verbale a La Vardera nei bagni di Palazzo dei Normanni, non ha scucito una parola sull’opportunità politica del metodo adottato (tranne per Donzelli, che in via ufficiosa ha contestato al suo “maestro”, Manlio Messina, di aver creato un mostro). Sarà pure vero che, auto sospendendosi dal partito, Auteri è finito dritto nel gruppo Misto. Ma risulta che l’onorevole, seppur da banchi meno pregiati, continui a svolgere attività politica sotto i vessilli di FdI e che sia rimasto molto influente, specie nel Siracusano. I contributi più rinomati hanno raggiunto alcuni dei comuni illuminati dalla Fiamma: vedi Augusta.

Poi ci sono altre vicende, come quelle segnalate dal “Fatto Quotidiano”: riguardano alcune agenzie pubblicitarie, come la Public ADV, che senza alcuna gara, è risultata affidataria dell’“Avviso di indagine di mercato per la progettazione e la realizzazione dei servizi di comunicazione e promozione della manifestazione a titolarità Sicilia Jazz Festival”, per quasi 140 mila euro. Stupisce come un’agenzia così giovane abbia accesso, in così poco tempo, a commesse di quel calibro. Così vengono a galla i rapporti professionali fra il suo fondatore, Andrea La Barbera, e il marito della deputata di FdI, già vicesindaco di Palermo, Carolina Varchi. L’uomo in questione si chiama Mauro La Mantia. Condivideva con La Barbera un’altra azienda pubblicitaria, la Tivitti Srl.

L’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò, invece non è parso molto cauto nell’affidare 46 mila del plafond del Sicilia Express – il treno di Natale dei fuorisede -, utili a coprire “spese per informazione, comunicazione del servizio”, alla Bibi Srls, agenzia di marketing palermitana che ha come soci il 30enne Jore Di Prima e la 35enne Roberta De Filippis. Il primo già coordinatore dei giovani di Diventerà Bellissima, l’altra figlia di un dipendente del gruppo parlamentare – di cui anche Aricò faceva parte – al parlamento siciliano, nonché sorella di un ex consigliere di circoscrizione a Palermo.

Questi sono i segnali che un partito, Fratelli d’Italia, è stato e continua ad essere l’artefice di un metodo che non ha nulla di meritorio, tanto meno di culturale. E che altri si sono adeguati, per evitare di rimanere tagliati fuori. La Finanziaria, in Sicilia, si è ridotta a una spartizione di prebende, spesso insignificanti, schermate da etichette farlocche come “marketing territoriale”, che non garantiscono occasioni vere di sviluppo. In queste pratiche di bassa lega rientrano i 5 Stelle e persino quelli del Pd, che attorno alla questione delle “mance” hanno aperto una crisi per l’assegnazione della segreteria.

FdI, che gode al suo interno di una corrente turistica, e da anni si esercita nella gestione del potere esprimendo assessori al ramo e dirigenti “interessati” (Auteri era membro della Commissione cultura), ha messo il proprio timbro sulle iniziative culturali (vedi la lottizzazione dei teatri, a partire dal Biondo di Palermo), sulle iniziative di promozione del brand (attraverso imponenti mediatiche in abbinamento ai soliti big players: leggasi SeeSicily), sull’indicazione di personalità di spicco per le poltrone più ambite. E non ha alcuna remora, come dimostra l’operato dell’assessore Amata – allieva del Balilla – a proseguire su quella stessa scia. Anche perché non c’è mai nessuno, al netto delle inchieste aperte dalla magistratura contabile e dalle Procure di Palermo e Siracusa, che condanni fermamente il loro modus operandi. Così è, se vi pare. Comandano loro e fanno ciò che credono. L’hanno capito persino gli “intrattabili” Cinque Stelle, che dopo aver sfiancato Galvagno con la richiesta di una seduta d’aula per dibattere di Cannes e di SeeSicily, hanno ripiegato su soluzioni più semplici: adeguarsi…

Alberto Paternò :

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