Se tornerà alla Casa Bianca, per la pochezza degli avversari, Donald Trump si chiederà come prima cosa: “Dove eravamo rimasti?”. Ha molti conti in sospeso da regolare e ripartirà di lì; l’Italia non sarà certo tra i suoi pensieri più urgenti ma, senza dubbio, toccherà pure a noi; e quando verrà il nostro turno Trump vorrà sapere che fine hanno fatto le sue vecchie conoscenze, i vari personaggi con cui aveva avuto a che fare e chi sono i nuovi subentrati, valutandoli anzitutto per come si atteggiano o si sono atteggiati nei suoi confronti.
Già: perché le relazioni ai livelli top che – uno s’immagina – dovrebbero ispirarsi alla ragion di Stato, passano spesso per sentimenti basic quali simpatie o antipatie, e l’ex presidente americano non fa eccezione, anzi. Oltre ad avere uno spirito vendicativo, The Donald giudica a pelle, reagisce d’impeto. Amore, odio, senza sfumature di grigio. Dunque è normale che, davanti all’eventualità di un bis trumpiano i nostri eroi si domandino quale impatto avrebbe la rielezione su ciascuno di loro. E se ne preoccupino fin da adesso, quando mancano meno di 10 mesi. Continua su Huffington Post