Tutte le strade portano a lui, a Gaetano Armao, all’avvocato d’affari che negli ultimi cinque anni ha gestito, con libertà e fantasia, il Bilancio della Regione. Sono strade lastricate di dubbi, di misteri, di azzardi, di scandali. Partono dalla Corte dei Conti, alla quale – manco a dirlo – i conti non tornano; e arrivano a Renato Schifani che ha richiamato Armao al suo fianco, con una consulenza di sessanta mila euro l’anno, e gli ha conferito poteri straordinari su questioni delicatissime come i fondi europei e le tutele ambientali. I giudici contabili pretendono spiegazioni oltre che sull’avventata “spalmatura” del disavanzo di oltre un miliardo nel rendiconto 2021, anche sul censimento farlocco del patrimonio immobiliare e sulle operazioni finanziarie di Sicilia Digitale. Ma Schifani, quando si tratta del suo fraternissimo amico, puntualmente non ci sente.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Troppi interrogativi, un solo destinatario
corte dei contigaetano armaorenato schifani
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