Per suonare la marcia trionfale arrivò a Cannes persino il maestro Canale, primo trombone della banda municipale di Acireale. Per recitare la poesia arrivò il cavaliere Pisapia, venerato maestro di Santa Maria di Licodia, con ascendenze a Scordia, a Palagonia, a Mascalucia e a Motta Sant’Anastasia. E per appuntargli una medaglia sul petto si mobilitò un battaglione di soldati – “libro e moschetto” – al comando del generale Pettinati, nato e cresciuto a Sant’Agata Li Battiati. Quando la tromba squillò scattarono in piedi i delegati di Paternò. E presero posto, lungo la Croisette, anche i salesiani di Santa Maria delle Salette. Il coro, venuto da Acitrezza, intonò “Giovinezza, giovinezza”. “Viva il cinema, viva la Sicilia e viva la Regione”, abbanniò il sindaco di Caltagirone. Il Balilla baciò la bandiera e ballarono tutta la notte al ritmo di “Faccetta nera”.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Tripudio catanese per il Balilla a Cannes
festival di cannes
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