Trinità, la diga della discordia

L'ex presidente della Regione siciliana, oggi Ministro della Protezione civile, Nello Musumeci (foto Mike Palazzotto)

“Il ministro Musmeci ci ha di fatto confermato che la diga Trinità di Castelvetrano verrà dismessa”. Lo ha detto Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera, nel corso del question time di ieri con il ministro della Protezione civile. “Si è purtroppo facili profeti nel prevedere che il prossimo anno la Sicilia si troverà a vivere un vero e proprio dramma idrico. Ci troviamo in una situazione disastrosa ma governo e Regione non pongono alcun rimedio. La rete idrica continua a disperdere il 50% dell’acqua, le dighe sversano in mare le potenziali riserve idriche per l’estate, i pozzi non vengono scavati e i dissalatori a disposizione sono poco più che giocattoli. In più, la chiusura della diga Trinità rischia di annientare le imprese d’olio e di vino che dipendono da essa: già l’anno scorso la loro produzione è diminuita del 40% per la riduzione dell’acqua. Che cosa succederà quando di acqua non ne avranno più? Mentre il governo continua a latitare per il presidente Schifani, invece, gli invasi sono allo stesso livello dell’anno scorso e tutto va bene: è un bugiardo seriale”, conclude.

Il ministero delle Infrastrutture nei giorni scorsi aveva disposto la messa fuori esercizio della diga Trinità, mediante la progressiva riduzione dei livelli idrici, perchè la diga non sarebbe sicura soprattutto in caso di terremoti. I livelli massimi autorizzati d’accumulo sono da 50 a 54 metri sul livello del mare, il resto dell’acqua dovrà essere sversata fuori. A seguito della decisione assunta da Roma Schifani si è interfacciato con il ministro Salvini per giungere a una conclusione che non gettasse nello sconforto gli agricoltori. Lo stesso Salvini aveva fatto sapere che “come sempre, c’è massima collaborazione tra il Mit e la Regione Siciliana per affrontare la questione. L’obiettivo è trovare una soluzione in tempi celeri”.

Paolo Cesareo :

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