Ricordo una vetrina di Ballarò dove erano rimasti appesi, dopo la settimana dei morti, tre o quattro pupi di zucchero. Bellissimi e coloratissimi, richiamavano nomi roboanti – Orlando, Rinaldo, Angelica – ed eroi di imprese mirabolanti, di poemi antichi, di canti struggenti, di finzioni romantiche e appassionate. C’era la vetrina ma non la bottega: i proprietari, sfibrati dalla crisi, avevano chiuso la baracca. “Torno presto” avevano scritto su un cartello attaccato alla saracinesca. Quella vetrina con i pupi di zucchero mi ricorda i tre candidati del centrodestra che sperano di conquistare la poltrona di sindaco di Palermo. C’è il bravo Francesco Cascio, c’è il battagliero Roberto Lagalla, c’è l’indomito Francesco Scoma. Tutti appesi lì, tutti in attesa di un accordo che non arriva. La bottega è chiusa. “Torno subito”, ha scritto qualcuno sulla saracinesca.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Tre pupi di zucchero appesi a una vetrina
francesco casciofrancesco scomaroberto lagalla
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