Il governo regionale, in Sicilia, rinvierà la riapertura delle scuole di tre giorni per consentire di verificare tutti gli aspetti organizzativi a causa dell’aumento dei contagi da Covid. E’ quanto emerge dalla task force regionale riunitasi questa mattina, alla presenza degli assessori regionali alla salute Ruggero Razza e all’Istruzione Roberto Lagalla. Il tempo disponibile potrà essere utilizzato per potenziare le attività di monitoraggio sanitario e di vaccinazione della popolazione scolastica. La decisione, comunicata ufficialmente ai Comuni, non ha impedito decisioni a macchia d’olio su tutto il territorio regionale. Come scrive il sindaco di Vittoria, Francesco Aiello, “i sindaci di diversi Comuni del ragusano si sono mossi in autonomia, disponendo la chiusura delle scuole per sanificare i locali”. Mentre a Messina Cateno De Luca ha disposto la chiusura delle scuole e il ritorno in Dad fino al prossimo 23 gennaio.
“Al termine della riunione della task-force per la scuola – dice il presidente della Regione, Nello Musumeci – registro la unanime posizione di rettori, dirigenti scolastici, rappresentanti sindacali e delle associazioni familiari, che ci chiedono di farci interpreti presso il governo nazionale della necessità di rivedere la attuale posizione sulla possibile scelta della didattica a distanza come strumento di accompagnamento temporaneo verso la piena didattica in presenza. Lo abbiamo già fatto nei giorni scorsi e fino a ieri sera. Frattanto, la sensibilità che è stata evidenziata anche dai sindaci della Sicilia, non può lasciarci immobili, ma non possiamo neppure alimentare un inutile conflitto con il governo centrale che ha già annunciato di volere impugnare decisioni in contrasto con la legislazione vigente. Abbiamo adottato la soluzione più ragionevole, giuridicamente compatibile, che tiene conto della decisione di tutti: quella di utilizzare i nostri poteri di autonomia primaria sul calendario scolastico consentendo uno slittamento dell’apertura delle scuole di alcuni giorni, fino ad un massimo di cinque. Questo lasso di tempo ci permette di cogliere lo stato di andamento della pandemia e consente alle scuole e al sistema sanitario di prepararsi a realizzare gli obiettivi condivisibili posti dal governo centrale”.
Nei tre giorni di ‘limbo’ fissati dal governo, non si ricorrerà alla didattica a distanza per un semplice motivo: il calendario scolastico prevede 200 giorni di scuola. In Sicilia, all’inizio, ne erano stati previsti 207. Vista la difficoltà del momento, il governo la scorsa settimana aveva deciso di far tornare in classe gli studenti il 10 gennaio invece che il 7, attingendo dai giorni in più rispetto ai 200. Adesso, in attesa del nuovo incontro, la Regione ha deciso di utilizzare altri 3 giorni, allungando le vacanze natalizie e rientrando sempre nei 200 giorni di lezione da svolgere.
Il primo a concedere un nulla-osta a 42 sindaci era stato lo stesso Musumeci, decretando il passaggio dei rispettivi comuni (fra cui Siracusa, Agrigento e Caltanissetta) in zona arancione: “L’ordinanza – si legge nella comunicazione di palazzo d’Orleans – ha inoltre disposto che, esclusivamente nei territori dichiarati “zona rossa” o “arancione” e in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta al rischio estremamente elevato di diffusione del virus Covid-19 nella popolazione scolastica, previo parere tecnico-sanitario obbligatorio e conforme dell’Asp territorialmente competente, il sindaco può adottare provvedimenti di sospensione, totale o parziale, delle attività didattiche, con conseguente adozione della Didattica a distanza, secondo i protocolli in vigore, per un periodo non superiore a dieci giorni”.
In Sicilia sono altri 42 i Comuni dichiarati “zona arancione” da domenica, 9 gennaio, fino a mercoledì 19 gennaio compreso. Le misure restrittive anti-Covid saranno in vigore nei seguenti territori: nella provincia di Agrigento, Canicattì e Palma di Montechiaro; nella provincia di Caltanissetta, il Comune di Caltanissetta e Gela; nella provincia di Enna, ad Agira, Aidone, Assoro, Barrafranca, Calascibetta, Catenanuova, Centuripe, Cerami, Enna, Gagliano Castelferrato, Leonforte, Nicosia, Nissoria, Piazza Armerina, Pietraperzia, Regalbuto, Sperlinga, Troina, Valguarnera Caropepe e Villarosa; nella provincia di Messina, Capizzi; nella provincia di Siracusa, ad Augusta, Avola, Canicattini Bagni, Carlentini, Floridia, Francofonte, Lentini, Melilli, Noto, Pachino, Palazzolo Acreide, Portopalo di Capo Passero, Priolo Gargallo, Rosolini, Siracusa, Solarino, Sortino. La “zona arancione” è attualmente in vigore fino al 12 gennaio anche in altri quattro Comuni: Caronia e Santa Lucia del Mela nel Messinese; Ribera nell’Agrigentino; Gravina nel Catanese.