Sa che cosa significa governare: ha promesso che avrebbe approvato la Finanziaria entro i termini di legge e c’è riuscito, esorcizzando persino una maledizione che si trascinava da ventun anni. Sa che cosa significa trattare con le forze di maggioranza e anche con quelle dell’opposizione. Non solo. Sa maneggiare i conti della Regione, senza le fanfaronate e le sbracature del suo predecessore. E sa pure che la fortuna di un uomo politico non dipende dai pagnottisti che gli grufolano attorno ma dai collaboratori che lo affiancano con competenza e serietà. Marco Falcone – si parla di lui, ovviamente – ha una qualità molto rara dalle parti di Palazzo d’Orleans: non è rancoroso. E lo dimostra il fatto che ha tollerato, con cristiana e ferrigna rassegnazione, tutte le mortificazioni che Schifani gli ha inflitto. Un eroe? No. Tra tante macchiette, una persona seria.