Chi insiste, sui vitalizi, è Giancarlo Cancelleri. La mancata impugnativa da parte della Regione della legge nazionale ha reso il taglio alle pensioni degli ex parlamentari un argomento di estrema attualità. Ma ancora tabù per la politica siciliana. Qualche mese fa la questione si è arenata in Consiglio di presidenza, dove una proposta dei 5 Stelle è stata stoppata da un parere legale contrario. Adesso però non ci si può più cullare. Entro aprile, se la Regione non si adeguasse alla norma nazionale, lo Stato potrebbe ridurre sensibilmente i trasferimenti. Così Giancarlo Cancelleri, che del governo gialloverde è una sorta di portavoce siculo, riapre la questione: “Micciché e Musumeci sui vitalizi si stanno rimpallando la responsabilità del taglio, giocando sul bilancio della Regione. La Sicilia rischia un taglio ai trasferimenti di 70 milioni, quando basterebbe poco per adeguarsi. Non c’è bisogno di fare una legge ex novo – ha detto a Repubblica – inutile che ci girino intorno. L’ufficio di presidenza può decidere di recepire il taglio con una semplice delibera. Poi la delibera va in aula ma non c’è alcun bisogno di rispettare l’iter classico di una legge, con passaggi vari nelle commissioni di merito”. Peccato che solo un paio di giorni fa Miccichè abbia negato qualsiasi impegno in prima persona: “Mi devono costringere. Io, di mia iniziativa, non taglierò la pensione a gente che rischia di finire rovinata”.
Enrico Ciuni
in Il sabato del villaggio
Tra Musumeci e Miccichè un terzo incomodo
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