Nell’estate del 2022 Giuseppe Lupo voleva tornare all’Assemblea regionale dove, per cinque anni, aveva ricoperto il ruolo di capogruppo del Pd. Ma al momento della formazione delle liste, scattò il veto di Caterina Chinnici che era la candidata scelta dal partito per la presidenza della Regione. Lupo fu criminalizzato, umiliato, mortificato e sputtanato. Santa Caterina da Strasburgo, da professionista dell’antimafia, prese a pretesto un’inchiesta di quattro soldi dalla quale l’ex capogruppo sarebbe uscito comunque a testa alta. Ma il suo “vade retro” era inappellabile. E a Lupo fu sbattuta la porta in faccia con il cinismo tipico di chi si ritiene al di sopra del bene e del male. Due anni dopo Chinnici e Lupo si ritrovano, una contro l’altro, in corsa per le europee. Lupo è rimasto nel Pd, mentre la Chinnici si è accasata con Forza Italia. Vinca il migliore.
Giuseppe Sottile
in Operette immorali
Tra Lupo e la Chinnici un conto da regolare
caterina chinnicigiuseppe lupo
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