La nuova ordinanza di Musumeci, l’ennesima dall’inizio della pandemia, è stata firmata ieri sera, a pochi giorni da una Pasquetta che terrorizza sindaci e governatore. Lo scarso impatto del Coronavirus (solo una manciata di nuovi positivi, 34, nella giornata di ieri) e il fatto – ormai assodato – che la Sicilia sarà la prima regione a uscire dall’emergenza, potrebbe indurre i cittadini ad abbassare la guardia, mettere da parte la paura e tentare l’ebbrezza di una passeggiatina all’aria aperta: la maggior parte di essi non se ne concede una dall’inizio del mese scorso.
E così ecco l’ennesima “intimidazione” ordinamentale: oltre a imporre l’uso della mascherina e di guanti monouso negli esercizi commerciali di vendita e distribuzione dei generi alimentari (dal 10 al 13 aprile), Musumeci ha scelto di regolamentare le “uscite per gli acquisti essenziali, ad esclusione di quelle per i farmaci”: sono limitate ad una volta sola al giorno e ad un solo componente del nucleo familiare. Al di là del profilo giuridico – c’è già chi contesta la violazione di alcune libertà personali – è lecito chiedersi come farà Musumeci a controllare che il marito esca di casa per la spesa e la moglie, invece, no. O come, due differenti pattuglie della polizia, riusciranno a dimostrare che l’unico familiare “autorizzato”, autocertificazioni alla mano, non abbia messo il naso fuori più volte al giorno.
Il presidente della Regione, oltre a confermare la chiusura di parchi pubblici, aree gioco, ville e boschi vari – il sindaco di Messina, Cateno De Luca, ha proposto ai suoi concittadini di organizzare le grigliate sui balconi – ha rimarcato il “divieto di gite fuori porta, di spostamento nelle cosiddette secondo case e verso luoghi di villeggiatura”. Come se fuori dalla casa al mare fosse indicata la sua ragione sociale. E infine, per non farsi mancare nulla e aggravare un pochettino la tenuta (già a rischio) degli esercizi commerciali, ha pure vietato – per la giornata di domenica e lunedì – tutti i servizi di consegna a domicilio, ad esclusioni di farmaci e prodotti editoriali.
Infine, per non fare un torto ai messinesi, ha promesso più controlli alla Rada San Francesco e al porto di Tremestieri: si prevedono tempi duri anche per chi vuole rientrare in Sicilia via mare. L’accesso, nel weekend, sarà consentito solo “agli appartenenti alle Forze dell’Ordine e alle Forze Armate, agli operatori sanitari pubblici e privati, ai lavoratori pendolari, nonché per comprovati motivi di gravità e urgenza”. Peccato che per far attuare tutte queste restrizioni, non basterebbe l’esercito (Musumeci aveva chiesto anche quello, ma ha dovuto arrendersi).