Lampedusa scoppia di migranti

E’ la stagione del turismo, ma anche quella degli sbarchi. Lampedusa si prepara alla sua estate bifronte. Da un lato l’assalto dei visitatori, ancora molto contenuto nei numeri, all’isola dei Conigli. Dall’altro gli arrivi via mare, che nelle ultime ore si sono moltiplicati (114 disperati giunti su 8 barchini in poche ore). Siamo alle solite, verrebbe da dire. Il sindaco Totò Martello ha smesso con la conta. Ma tra Lampedusa e Malta ci sarebbero altre “carrette del mare” in difficoltà. Ad avvistarle è stato l’aereo della ong Sea Watch. Nell’hotspot, stamani, prima di tutti questi nuovi approdi, c’erano circa un centinaio di persone. Per domani è previsto un trasferimento, con traghetto di linea per Porto Empedocle, di circa 80 migranti.

Ma non è un fenomeno che riguarda solo Lampedusa. La nave Mare Jonio di Mediterranea Saving Humans, infatti, è davanti al porto di Augusta assegnato ieri dal centro di coordinamento del soccorso marittimo della guardia costiera. A bordo ci sono 43 persone, tra le quali donne e bambini. “Solidarietà agli isolani lasciati al loro destino da Conte e compagni – è il commento di Matteo Salvini -. Questo governo è una vergogna”. Il leader della Lega ha anche postato un video che riprende alcuni profughi in attesa sul molo di Lampedusa: “Chi chiede un’immigrazione controllata e limitata non è “fascista o razzista”, ma una persona perbene che vuole solo un po’ di normalità”.

Con le frontiere ancora semi-chiuse (di fatto l’Europa ha riaperto le frontiere per 15 Paesi extra Ue, ma l’Italia mantiene la quarantena obbligatoria), la paura più grande si chiama Coronavirus. E in questo senso non sono incoraggianti i dati che arrivano da Porto Empedocle, dove è ormeggiato il traghetto Moby Zazà, messo a disposizione dal governo nazionale per la quarantena a bordo dei migranti. Un tampone è risultato positivo e uno dubbio: ripetuto due volte e sempre essere risultato in “forse”. Sono saliti a 30 complessivamente le persone che risultano essere contagiate dal Coronavirus. Ai 30 si va ad aggiungere, trattandosi di un migrante che venne salvato assieme al resto del gruppo dalla Sea Watch, anche l’uomo che è ricoverato – da una decina di giorni ormai – nel reparto Malattie infettive dell’ospedale “Sant’Elia” di Caltanissetta.

Al momento, al bordo dell’imbarcazione, ci sono complessivamente 207 migranti dei 211 che vennero salvati dalla Sea Watch. I profughi sono divisi su tre diversi ponti; tutti i contagiati da Covid-19 si trovano nella stessa area: il ponte numero “7” che è, di fatto, la cosiddetta “zona rossa”. Tutti gli altri migranti da precedenti sbarchi, che si trovavano sulla nave-quarantena, hanno terminato il loro periodo di sorveglianza sanitaria e hanno lasciato l’imbarcazione. Gli ultimi 47 appena nei giorni scorsi.

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