La Commissione Territorio e Ambiente dell’Ars, nonostante l’apertura dell’assessore Cordaro a stralciare la norma in oggetto, ha approvato martedì mattina l’articolo 18 della riforma edilizia, ossia la “sanatoria” che estende i benefici del condono edilizio del 2003 (governo Berlusconi) agli edifici ricadenti nelle aree sottoposte a vincolo di inedificabilità relativa. Cioè le costruzioni sottoposte a vincoli ambientali o culturali, o che sorgono in zone di interesse paesaggistico. Il voto ha scatenato una polemica fra maggioranza e opposizione. Si è espresso a favore anche Edy Tamajo di Italia Viva.
Fra le proteste più vibranti, quella di Anthony Barbagallo, segretario regionale del Pd: “Oggi in commissione è stata scritta una pagina di brutta politica, con la maggioranza che, nonostante le richieste dell’opposizione, ha fatto valere la legge dei numeri e votato l’articolo 18 del ddl sull’edilizia che punta spianare la strada all’ennesima sanatoria. Il partito democratico – spiega Barbagallo – aveva chiesto di eliminare dal testo del disegno di legge sull’edilizia la norma che di fatto punta a regolarizzare gli abusi edilizi nelle zone dove vige l’inedificabilità relativa, come quelle sottoposte a vincoli. Ci opporremo in ogni modo all’approvazione definitiva di una sanatoria che comprometterebbe il valore di una legge che invece dovrebbe servire a ordinare ed incentivare la materia dell’edilizia nell’Isola”.
Anche il Movimento 5 Stelle, che si era detto pronto a votare l’impianto complessivo della legge, è costretto a tornare sui suoi passi: “A parole questo governo è contro gli abusi edilizi, i fatti invece dicono esattamente il contrario, e quanto avvenuto oggi in commissione Ambiente, dove la maggioranza ha votato compatta a favore dell’estensione della sanatoria del 2003, ne è la plastica dimostrazione. Peccato che Musumeci, appena qualche giorno fa in aula, aveva detto chiaramente che il suo governo è per la corretta gestione dell’ambiente, nel contrasto di ogni fenomeno di abusivismo edilizio”. “Nonostante – aggiunge il deputato Giampiero Trizzino – avessimo ribadito più volte che qualora la norma sulla sanatoria in aree paesaggistiche fosse stata stralciata noi avremmo votato a favore del testo della maggioranza, il governo Musumeci ha voluto proseguire su una strada a senso unico. In questo modo si consegna ai cittadini una norma che aggredisce il territorio siciliano, alla faccia della lotta all’abusivismo edilizio tanto sbandierato dal presidente della Regione”.
Per nulla soddisfatto Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia. “Alcuni deputati – dice – hanno scritto un’altra pessima e penosa pagina dell’attività legislativa del più antico parlamento d’Europa. La norma approvata è incostituzionale e lo sanno bene. Qualora fosse approvata in Aula, ma speriamo in un sussulto di dignità degli inquilini di Sala d’Ercole, sarà inevitabilmente impugnata dal Consiglio dei ministri”.