Entra nel vivo la corsa alla successione di Roberto Alajmo per la direzione artistica del Teatro Biondo di Palermo. I due soci, Regione e Comune, stanno cercando i giusti equilibri e si dimenano fra le dodici candidature depositate entro il 18 gennaio al presidente del Consiglio d’Amministrazione, Gianni Puglisi. Alla manifestazione d’interesse hanno partecipato tantissimi siciliani, fra cui Giuseppe Dipasquale, ex direttore dello stabile di Catania, molto vicino al governatore Nello Musumeci. Il suo è un nome forte, l’accreditato più papabile, ma le insidie non mancano: a partire dal regista Claudio Collovà, che inizialmente aveva suscitato la curiosità e l’interesse del sindaco Leoluca Orlando. Nel lotto dei nomi c’è quello dello stesso Roberto Alajmo, che però avrebbe saputo – e lo ha spiegato proprio sul palco del Biondo – di non essere lui a succedere a se stesso, nonostante gli apprezzabili risultati ottenuti negli ultimi anni. Il Cda, nel caso in cui non si addivenisse a un accordo fra le parti, potrebbe anche uscire dal recinto delle “nomination” e puntare su un esterno: a quel punto diventa interessante il nome del regista romano Giorgio Barberio Corsetti, che però ha smentito qualsiasi coinvolgimento.
Paolo Cesareo
in Il sabato del villaggio
Teatro Biondo, c’è Dipasquale in prima fila
giuseppe dipasqualepalermoRoberto Alajmoteatro biondo
-
Articoli Correlati
-
“Schifani imputato. Può fare la stessa fine”
Il riferimento al caso Montante. E la difesa di Forza Italia: "Il paragone non c'entra…
-
Cracolici rievoca l’incubo di Totò Cuffaro
Il deputato del Pd: "La Sicilia non può avere un presidente che vive nel limbo…
-
“M5s isolato. Ne pagherà le conseguenze”
Critiche anche per Mattarella: “Non avrei portato gli italiani a votare così presto”