“Che senso ha recensire spettacoli che dal vivo possono vedere solo i critici e che il pubblico dovrebbe vedere nel surrogato deprimente che è lo streaming? Ancora di più l’opera lirica in cui la performance di direttori, musicisti, cantanti è mortificata dall’approssimazione degli apparecchi audio”. Lo scrive la regista palermitana Emma Dante sui social. Una presa di posizione dura e in contrasto con quanti, in questi mesi di difficoltà, stanno mettendo in scena gli spettacoli con la formula dello streaming, pur di mandare avanti l’attività degli enti.
Enrico Ciuni
in Il sabato del villaggio
Teatri chiusi, Emma Dante contro i surrogati
emma danteteatro
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