“Mentre a Roma (o alla Leopolda) si discute, la nostra Palermo viene espugnata come Sagunto. Mentre la nostra città è sopraffatta dai debiti, straziata dalla vergogna delle centinaia di bare abbandonate, devastata da decine di cantieri infiniti, la politica sta dando uno spettacolo indegno in un momento gravissimo per la nostra città e per l’intero Paese”. Lo ha scritto sui social il deputato regionale di Sicilia Futura-Italia Viva, Edy Tamajo, che nelle ultime ore aveva contestato l’endorsement di Renzi per Faraone, e la candidatura a sindaco di quest’ultimo. “Decine di candidati in corsa per la poltrona di Sindaco di Palermo – riflette Tamajo -, ogni partito o movimento autocandida il proprio aspirante candidato, e tutti i partiti “dell’arco costituzionale” mettono in scena assemblee invocando il tanto osannato cambiamento… Ma in realtà non riesco a comprendere di quale cambiamento stiamo parlando, visto che siamo tornati alla vecchia logica del manuale Cencelli, condotta che veniva utilizzata con il solo scopo di “alzare il prezzo“ cercando di ottenere qualche casella in più nello scacchiere politico. Non ho ancora sentito “quasi nessuno” parlare di programmi, di proposte, di idee, di cultura, di ambiente, di servizi, di infrastrutture, di aziende partecipate, di cercare soluzioni valide per risolvere la vergogna in atto al cimitero dei Rotoli. La proposta che lancerò alla coalizione sarà quella di azzerare tutte le candidature fino ad ora avanzate e di ripartire da un programma per “Salvare Palermo”.
Paolo Cesareo
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Tamajo: Palermo come Sagunto
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