Luigi Manconi pensa di essersi preso una rivincita intellettuale su di noi, che lo ospitammo per anni in una rubrica settimanale intitolata “Politicamente correttissimo”, perché alcuni tra i foglianti, spero la maggioranza ma ciascuno è libero di azzeccarla o di sbagliare in proprio, non sono del tutto convinti che Trump sia una buona innovazione ideologica politica istituzionale nell’American Republic né che l’asse Salvini-Seehofer-Putin-Di Maio sia la più auspicabile delle soluzioni per l’Europa e l’Italia.
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