Ulteriore passo in avanti per il Conservatorio di Palermo, uno dei più antichi in Italia, dedicato recentemente al compositore palermitano Alessandro Scarlatti, nel segno di una riqualificazione della città, della sua cultura e dei suoi artisti. Non è un caso isolato, infatti, quello della nuova targa affissa sull’Istituto palermitano, che contestualmente ha visto la Sala Concerti, già Scarlatti, intestata al compositore Franco Ferrara, e la Sala Direzione intitolata a Ottavio Ziino, entrambi notevoli musicisti palermitani della scena del Novecento. Il Conservatorio si sdoppia, ed entro la fine dell’anno avvierà, se tutto va bene, i lavori per una nuova sede nell’ex convento di San Francesco, nel centro storico di Palermo.
“Un antico convento rinasce, e quella del Conservatorio è un’azione sulla città e su uno dei suoi quartieri, nel cuore più antico di Palermo. L’azione che abbiamo pensato è rivolta ad affermare l’Istituto come Polo di eccellenza del Mediterraneo oltre che un polmone culturale per l’intera città che sarà anche una Pinacoteca, ospiterà mostre, convegni ed eventi di altro tipo. I suoi futuri studenti potranno disporre di due sedi con spazi e aule adeguati come nei più moderni Conservatori d’Europa”, racconta il presidente Gandolfo Librizzi. L’iniziativa nasce da un’intesa con il Comune di Palermo con l’accesso ad un finanziamento di tre milioni e sessantaquattro mila euro messi a disposizione dallo Stato per gli istituti del comparto AFAM (Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica) cioè i Conservatori, le Accademie di Belle Arti e quelle di Arte Drammatica e Danza. Se tutto va come previsto, entro l’autunno si procederà con il bando di gara e dopo qualche mese, con i lavori di ristrutturazione della durata di due anni.
“Sono molto ottimista, abbiamo tutte le carte in regola per ottenere il finanziamento”, afferma Librizzi, dal momento che i requisiti sono vincolati alla ristrutturazione di nuove sedi all’interno di beni nei centri storici. “Si aspetta solo l’ufficialità con la graduatoria dei progetti presentati, ma anche arrivando ultimi, potremo accedere ai fondi”. Per l’edificio, che negli anni ha assunto diverse facce, nel 1848 fu sede del Parlamento durante la Rivoluzione Siciliana, poi sede della Corte d’Assise e infine Esattoria comunale, e si snoda su tre piani, sono previsti lavori di restauro interni, come gli intonaci, lo scalone monumentale e le decorazioni, oltre alla realizzazione di una scalinata di accesso esterna su via del Parlamento. È prevista la realizzazione di un auditorium di 300 posti, insonorizzato con pannelli in legno sul soffitto per migliorare l’acustica, aule per gli studenti, uffici, impianti di riscaldamento e un ascensore.