Sul caso Diciotti anche un forzista come Gianfranco Micciché, che la politica e le sue regole non scritte hanno sempre etichettato come “divisivo”, si è riscoperto personaggio trasversale, capace di mettere da parte le ideologie e condurre in porto battaglie comuni: per il rispetto della vita, per il principio dell’accoglienza, contro il bullismo dei governanti. Troppo facile mostrare i muscoli con i deboli, se questi deboli sono reduci da fame e torture e stipati, da oltre dieci giorni, a bordo di una nave. Micciché, che attualmente è leader regionale di Forza Italia e presidente dell’Ars, ha proferito una parola sgarbata (“stronzo”), messo nel mirino il leader più popolare del Paese (Salvini) e aperto un dibattito necessario.
“La questione Diciotti mi ha allarmato – spiega adesso Micciché – Se il Ministro dell’Interno voleva combattere con l’Europa, avrebbe dovuto far scendere i migranti, farli curare e, se necessario, farli risalire per accompagnarli altrove. Ma farli soffrire in quel modo è stata solo cattiveria. Salvini ha voluto dimostrare di avere il pugno duro. Ma a chi? E a cosa serve? Stiamo sconfinando su un versante che non è più quello della politica, ma dell’odio. Forse ci odia tutti quanti…”.
Non le sembra di aver esagerato nei toni?
“La comunicazione funziona così. Voi giornalisti mi insegnate che se un cane morde un uomo, non c’è notizia. Se avviene il contrario sì. Le cose si sentono se pronunciate ad alta voce. E a parte il fatto che quella parola se la merita tutta, mi dispiace averla usata. Non volevo essere maleducato, ma forte”.
Molti l’hanno sostenuta. Ma in tantissimi rimangono al fianco di Salvini: su Twitter è nato un hashtag per rimarcare la fiducia nell’operato del Ministro
“Le dico una cosa. Per quel post su Facebook ho ricevuto 2 mila condivisioni su Facebook, ma anche parecchi insulti. Soprattutto da gente del Nord. Il malessere delle persone è così forte che non si ragiona più. Noi al Sud siamo un popolo di migranti. Al Nord si capisce meno perché non sono tanti i milanesi ad essere emigrati nel corso della loro vita. Al contrario, sono tanti i siciliani, i pugliesi, i calabresi che lo hanno fatto. Ma qui parliamo di solidarietà”.
Un concetto che meriterebbe sostegno unanime
“Parliamo di disperati che rimangono sul ponte di una nave con 40° all’ombra o sotto piogge torrenziali. Di donne che indossavano la stessa biancheria intima da un paio di settimane”.
Secondo il comandante, però, non c’era in atto alcuna emergenza sanitaria
“Ma c’erano settanta persone con la scabbia. Donne che sono state ripetutamente stuprate negli ultimi anni e non sono mai riuscite a ottenere una visita ginecologica. E non ho visto nessuno dei palestrati di cui parlava Salvini. Solo ragazzi di vent’anni, secchi, esili, che non ne potevano più”.
Molti sono parsi straniti di fronte al suo intervento. Qualcuno, provocatoriamente, l’ha chiamata “compagno”…
“Io di sinistra? Ma quando mai. La solidarietà è forse di sinistra? L’amore verso questa gente è una cosa di sinistra? Ma levatevelo dalla testa. E’ un fatto che riguarda Micciché, le persone perbene, che hanno una tradizione e una civiltà. Anzi, la presenza della CGIL è una cosa che stonava. Non c’entra niente la sinistra, ma il meccanismo della solidarietà. Che è di tutti. Anzi, questo è un argomento in cui anche la destra deve intervenire, perché è stracolma di umanità e solidarietà”.
Perché il governo siciliano, di destra, è rimasto defilato?
“Perché in questo momento deve curare i propri interessi. Non si può permettere un atteggiamento negativo nei confronti del governo centrale. Ma io vorrei dire che una cosa mi fa impazzire di rabbia e allo stesso tempo dal ridere…”.
Qual è? Sarà mica un’altra parolaccia?
“E’ questa minaccia che fa Di Maio sul fatto di non dare più i contributi all’Unione. Ma Di Maio ce l’ha presente che il Sud vive coi soldi europei che tornano indietro sotto forma di fondi strutturali? Che i nostri imprenditori non aspettano altro che i bandi di gara e le misure emanate da Bruxelles? Prima di fare queste stupidissime minacce, lo sa come funziona il mondo oppure no? Non si può sentire un vice-presidente del Consiglio che dice simili stupidaggini. E’ una cosa triste. Ma oggi evito di dire cattive parole”.
Il Movimento 5 Stelle siciliano, dopo l’attacco a Salvini e le numerose condivisioni del suo post, ha parlato di un inciucio fra destra e sinistra. Cancelleri su tutti
“Guardi, non mi faccia perdere tempo (pausa). Ridicolo! Pensi ai vitalizi”.
Nei giorni scorsi il suo vice all’Ars l’ha anche accusata di non essere una guida autorevole
“Chieda agli altri 50 deputati, esclusi i 5 Stelle. Loro non fanno altro che distruggere. In alcune occasioni posso apparire persino autoritario. Mi dispiace per loro, ma l’Assemblea va avanti e porta avanti il programma di governo per cui io sono stato eletto e nominato presidente”.
Dalla Sicilia a Roma la prospettiva del M5S cambia: opporsi è più facile che governare
“Ma anche a Roma non mi sembra si siano accorti di stare al governo. I 5 Stelle dovrebbero preoccuparsi di far andare avanti la Sicilia così come facevamo noi quando eravamo al governo nazionale. I parlamentari di Forza Italia e della coalizione si battevano al massimo per favorire gli interessi della Sicilia. Non mi ricordo battaglie di Cancelleri che vanno in questa direzione”.
Tornando ai rapporti con la Lega. Cosa le ha detto Berlusconi dopo quell’appellativo riservato a Salvini?
“Berlusconi ha un rapporto con me e con la Lega. E non ama la parola “stronzo” a prescindere”.
Come farete a gestire un’alleanza futura col Carroccio se le basi sono queste?
“Io sono convinto che oggi Forza Italia si trovi davanti a un bivio. Se ci ostiniamo ad andare dietro alla Lega, perché i nostri deputati del Nord sperano di essere candidati nei collegi dove votano Lega, sono convinto che ci ridurremo al 3%. E’ evidente che, al momento, Forza Italia esiste solo al Sud: se vogliamo recuperare anche il Nord, dobbiamo differenziarci dal Carroccio. Non possiamo preoccuparci di andare contro di loro. La Lega, che grazie a Dio in Sicilia non esiste, è un partito che si sta dimostrando pericoloso. Non vorrei esagerare, ma non colgo tanta differenza fra un paese autoritario e l’Italia con Salvini Ministro dell’Interno”.