Boris Johnson, ex sindaco di Londra, trionfa alle elezioni britanniche e si prende Downing Street. Il Regno Unito fa un passo deciso verso la Brexit, che dovrebbe completarsi, senza strappi con l’Unione Europea, entro il prossimo 31 gennaio. Un risultato che non si vedeva dai tempi di Margaret Thatcher e segna invece la disfatta peggiore da decenni per il Labour, con Corbyn (il principale sfidante di BoJo) a un passo dall’addio. Il verdetto d’altronde è chiarissimo. Il messaggio di Johnson, sintetizzato nella promessa-tormentone ‘Get Brexit done’, è passato. E il controllo Tory sulla Camera nega ogni credibile spazio di manovra al fronte dei partiti che s’erano impegnati a convocare un secondo referendum sull’Europa per offrire agli isolani una chance di ripensamento. “Andremo avanti con la Brexit senza se senza ma, usciremo il 31 gennaio uniti – ha detto Johnson ai suoi sostenitori – E’ la più grande vittoria dagli anni 80, quando molti di voi non erano neanche nati. Adesso uniamo il Paese e grazie a tutti coloro che hanno votato i conservatori per la prima volta! Non vi daremo mai per scontati”.
Secondo gli exit poll, confermati dai primi risultati in arrivo dallo spoglio, i Tory avrebbero 364 seggi, 44 in più rispetto alle elezioni del 2017. Una proiezione di Sky News conferma che i Conservatori otterranno tra i 358 e i 368 seggi a Westminster e che il premier Boris Johnson avrà un margine di maggioranza tra i 66 e 86 seggi. I laburisti avranno tra i 192 e i 202 seggi. E alle 6,05 è arrivata l’attribuzione del seggio numero 326 che, quando ancora c’erano da assegnare 40 seggi, ha sancito la maggioranza assoluta per i Conservatori. “Grazie a tutti nel nostro grande Paese, a chi ha votato, a chi è stato volontario, a chi si è candidato. Viviamo nella più grande democrazia del mondo”, ha esultato il premier britannico. “Abbiamo provocato un terremoto, andremo fino in fondo con Brexit”. Vola anche la sterlina nei confronti di Euro e dollaro.