I siciliani non si rapportano al tempo, si rapportano all’eternità. Se non si capisce questo, allora tutto ciò che faranno sembrerà arrivare in ritardo, sembrerà lentezza, sembrerà svogliatezza. Ma cosa sono il ritardo, la lentezza, la svogliatezza, se il parametro è l’eternità? Uno che di eternità se ne intendeva era il barone Casimiro Piccolo di Calanovella, cugino di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, fratello di Lucio (poeta) e di Agata Giovanna (botanica), figlio di Teresa Mastrogiovanni Tasca Filangieri di Cutò e di Giuseppe Piccolo… L’articolo completo su ilfoglio.it
Nadia Terranova
in Buttanissima Italia
Storia di Casimiro, l’uomo “fantasma”
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