A Francesco Scoma, che abbandona Forza Italia dopo ventisei anni, non è andata giù la gestione del partito, soprattutto in Sicilia. Nel mirino c’è il commissario regionale, e uomo buono per tutte le stagioni, Gianfranco Micciché: “Con Gianfranco ci sono sempre stati alti e bassi. Probabilmente avevamo una visione diversa del partito – spiega Scoma a “Repubblica” – Lui ormai si è chiuso nel suo fortino, mi dispiace”. Ma le critiche investono tutta la classe dirigente forzista: “Non esiste più dialettica politica, non esiste più dialogo ma soprattutto non esistono più proprio quegli stessi valori in cui credo e che ovviamente sono basilari per costruire nuovi progetti per questo Paese che, oggi più che mai, ha bisogno di un nuovo futuro per tutti noi. In Forza Italia – ha proseguito Scoma – c’è molto egoismo e chi guida il partito pensa solo a se stesso, in Sicilia soprattutto. Sono stato fedele a Forza Italia in tutti questi anni, a differenza di tanti miei colleghi: gente che è andata via e poi è tornata riacquistando un posto in prima fila”.