Non si può dire che non fosse nell’aria nonostante le smentite di circostanza. Ma le dimissioni di Carlo Tavares comunicate ieri sera sono comunque una svolta che ha del drammatico. Forse dovevano avvenire prima, cioè prima che la produzione, il valore di borsa, gli utili insomma tutti gli indicatori fondamentali del quarto produttore mondiale di auto scendessero tanto in basso. La notizia (un vero scoop) l’ha data Bloomeberg, l’agenzia racconta che il consiglio di amministrazione si è riunito d’urgenza e ha “accettato le dimissioni” dell’amministratore delegato. Gli azionisti (i primi tre sono la Exor di John Elkann, la famiglia Peugeot e il governo francese attraverso la banca di stato) in realtà avevano già avviato da un paio di mesi la ricerca del successore, anche se lasciavano dire che il manager portoghese sarebbe rimasto fino alla scadenza del suo mandato nel 2026. Ieri a tarda serata non si sapeva se il successore sia già in pista. Sembra di no perché in una nota Stellantis informa che “il processo per la nomina di un nuovo capo azienda è in corso”. Continua su ilfoglio.it
Stefano Cingolani per Il Foglio
in Buttanissimi Extra
Stellantis: ecco quanto vale per l’Italia il dopo Tavares
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