Stefano, che dà lustro alla Sinfonica

Parte nel segno di Stefano Bollani la sessantesima stagione dell’Orchestra Sinfonica Siciliana. Domani alle 17.30 il Politeama di Palermo ospiterà il nuovo “Concerto Azzurro” del pianista e compositore milanese, cui segue – per rimanere in tema di colori – la “Rapsodia in blu” di Gershwin e la Sinfonia n.5 di Sostakovic. Grande attesa per Bollani e per la sua musica senza confini: “Il titolo della mia nuova composizione – ha spiegato – non allude né a Gershwin né ai numerosi musicisti, tra cui Ellington, che avevano caro il riferimento ai colori. L’azzurro stimola l’energia creativa, è il colore del cielo, è il quinto chakra, quello dell’udito che invita ad ascoltare se stessi e gli altri”.

Bollani ha ascoltato la sua vocazione per il Brasile e il 4 novembre a Catania andrà in scena il suo “Que bom”, il progetto che in fieri si palesò nella sua testa in dal 2007 quando Bollani portò la sua musica in una favela di Rio de Jainero (e, come racconta lui stesso, i brasiliani lo accolsero a suon di spari vedendo le camionette della polizia pronte per il servizio d’ordine). Fu quello il momento in cui si alimentò un forte amore per la musica brasiliana popolare, tanto che il suo ultimo lavoro è una commistione di generi, col forte coinvolgimento di artisti di quel Paese, del calibro di Caetano Veloso e Joao Bosco.

E’ l’ultima frontiera, il Brasile, di un artista eclettico e multiforme, nato jazzista e che non ha mia disdegnato di metterci la voce. Uno che sa fare tutto e il suo contrario, che ha prestato il suo volto alla tv. Bollani è improvvisazione, è fantasia, è genio. Nel 2010 le sue doti sconfinate gli furono riconosciute dal Berkley College of Music che gli conferisce una laurea honoris causae. Poi arriva Rapsody in Blu – Concerto in F., inciso con la Gewandhausorchester di Lipsia, che contiene tre lavori di George Gershwin. Si esibisce con tutte le orchestre sinfoniche più importanti, tra cui la Filarmonica della Scala di Milano e la Filarmonica di Berlino. Impossibile riassumere in poche righe il contributo alla musica di quest’uomo.

Tra i mille interessi, i numerosi progetti e qualche premio (nel 2003 si aggiudica addirittura il premio Carosone), trova spazio per la tv. E’ ideatore e conduttore delle due edizioni di “Sostiene Bollani”, andato in onda su Rai 3, grazie al quale fa sbarcare il jazz sul piccolo schermo (con Caterina Guzzanti). L’ultimo progetto ricco di enfasi è “L’importante è avere un piano”, con ospiti, improvvisazioni e musica dal vivo nelle serate di Rai 1. Dal 2016 è anche Commendatore dell’ordine al Merito della Repubblica italiana. Non sono mancati incontri importanti, che ne hanno “condizionato” i generi. E non mai smesso, lui stesso, di condizionare la sua folta platea in giro per il mondo: in Bollani c’è tutto, ma come lui non c’è nessuno.

Paolo Mandarà :Giovane siciliano di ampie speranze

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie