Che le partecipate fossero un peso enorme per il Bilancio della Regione siciliana lo ha certificato la Corte dei Conti nell’ultimo giudizio di parifica. Nell’accordo con Roma per la concessione della spalmatura in dieci anni del mega-disavanzo, infatti, rientra anche una corposa sforbiciata alle aziende regionali.

Airgest, Multiservizi, Biosphera, Resais, Irfis sono solo alcune delle decine di società satelliti che occupano quasi settemila persone alle indirette dipendenze della Regione. Poche hanno i conti a posto, come scrive l’economista Franco Garufi sul portale del Centro Pio La Torre, e tutte usufruiscono di contributi pubblici ora nel mirino dell’Unione europea perché configurabili come aiuti di Stato. Secondo la Corte dei Conti il personale impiegato presso le società regionali attive è pari a 6.997 unità, circa il 50% della consistenza di quello in servizio presso l’amministrazione regionale (14.085). Insomma, ai dipendenti diretti della Regione non si può far a meno di aggiungere quelli delle partecipate per un totale di 20.082 persone.

Tra le varie problematiche fatte emergere dai giudici contabili in sede di parifica, ci sarebbero quelli dell’Ast, l’azienda siciliana dei trasporti, che non ha presentato la relazione in merito al nuovo piano industriale ed al contenimento dei costi “né è stato chiarito come si concili il mantenimento di detta società” con l’obbligo di razionalizzare le partecipazioni in società che svolgono attività analoghe o similari, come Jonica Trasporti. Per quanto riguarda l’Airgest (che gestisce l’aeroporto di Trapani), la Sezione di controllo ha preso atto della valutazione formulata dall’Enac che ha giudicato il piano di risanamento della società” non valutabile in quanto privo della parte descrittiva ed argomentativa necessaria per una sua compiuta contestualizzazione e comprensione”. Considerazioni negative vengono riferite anche al Parco scientifico e tecnologico: non risultano adottate iniziative concrete ai fini della sua dismissione. Vengono mosse contestazioni anche alla Sas (Servizi Ausiliari Sicilia), alla Resais e all’Irfis.

Prima di Capodanno, la giunta Musumeci ha approvato una delibera per dare un taglio netto alle partecipate: il governo si impegna a vietare le assunzioni, a ridurre le spese di amministrazione e gestione del 5% (la proposta di Armao era stata del 3%), e a chiudere le liquidazioni entro il 30 giugno (e non più al 31 dicembre) con trasferimento degli eventuali contenziosi a una struttura-veicolo.