Numeri sempre più incerti. La pattuglia dei presunti responsabili traballa e il pallottoliere del Senato non riesce a segnare la maggioranza assoluta. La prima doccia fredda arriva dall’Udc su cui venivano riposte un po’ di speranze: “Non ci prestiamo a giochi di Palazzo e stiamo nel centrodestra. I nostri valori non sono in vendita”. La seconda doccia fredda arriva da Italia Viva, che non si spacca e a quanto pare resiste, almeno in questa fase, alle lusinghe che arrivano da tutte le parti, da Conte e dal Pd. Riccardo Nencini, anche lui tra coloro che sembravano già passati sul fonte del premier adesso frena. “Serve un governo autorevole con questa coalizione per poter ripartire”. E citando “le aperture di Pd e Iv”, suggerisce che recuperare i renziani sarebbe ancora possibile, spiega il presidente del Psi allontanando ogni ipotesi di frattura con Renzi. Terza doccia fredda: il gruppo Maie-Italia23 non riesce ad ampliare la compagine a parte qualche transfuga M5s. Continua sull’Huffington Post
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Sostegno a Conte, l’Udc si sfila E ora i “responsabili” traballano
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