Più che retequattristi sembrano avanguardisti. Ovviamente non indossano né orbace né camicia nera ma ci sono dibattiti in cui sembrano stringere un pugnale tra i denti o un manganello tra le mani. “A chi Trump? A noi”. “A chi Musk? A noi”. Difendono la nuova destra, quella tecnologica che arriva impetuosa e straripante da Oltreoceano. E se nei talk-show incontrano un poveraccio che la pensa diversamente, insorgono col piglio dei picchiatori. Il conduttore, manco a dirlo, li lascia fare. E loro randellano con le armi della retorica più vetusta e più aggressiva: con l’irrisione, con gli sberleffi, persino con le faccine puntualmente inquadrate dal regista di turno per ridicolizzare e svilire, all’occhio del telespettatore, ogni argomento sostenuto dai malefici rossi della sinistra. Più che Musk o Trump o Giorgia Meloni mi fanno paura i retequattristi di assalto.