Essendo notoriamente un giornalista scarso e peraltro con lo pseudonimo di un chitarrista punk ormai defunto da 17 anni e cinque mesi, non ho fatto indagini specifiche sulla situazione altrove, ma a Siracusa non ci facciamo mancare niente e non siamo secondi a nessuno. Men che meno sui tamponi. Infatti in questo paio di mesi dopo che la stampa di regime nazionale ci ha propinato la favola che uno fa il tampone e dopo un paio di giorni è positivo o negativo, noi ora sappiamo la verità. I tamponi, almeno i nostri tamponi siracusani sono vari, cangianti, plurali e plurimi, a volte adulteri altre si sospetta adulterati, incerti, un po’ di qua e un po’ di là, puntuali raramente, ritardatari spesso, “perduti perdutissimi“(cit. Dino Cartia) a volte. Vediamoli in sintesi:
TAMPONE POSITIVO. In uso presso anziani e sanitari dell’Umberto I. A metà marzo diffuso presso pochi dipendenti della soprintendenza e del parco archeologico, di solito assieme a febbre e indufficienza respiratoria.
TAMPONE “LEGGERMENTE POSITIVO”. Tampone deciso ma non troppo, indica il contagio avvenuto ma anche quel certo non so che lascia supporre un bluff. Modello primaverile, diffuso presso i dipendenti del parco archeologico nella collezione fine aprile-maggio.
Vanta tentativi di imitazione in Basilicata dove si sono inventati i “debolmente positivi”.
TAMPONE NEGATIVO. Non molto diffuso e raramente definitivo. Noioso.
TAMPONE PERDUTO (O PLACEBO). Di grandissima diffusione specie in marzo fra i dipendenti della soprintendenza e del parco asintomatici e pauco-sintomatici. E’ il tampone di cui i risultati non sono mai arrivati. Si sospetta che a farlo siano stati attori pagati da Ficarra per fare scena con dei cotton fioc abilmente dissimulati e le provette del piccolo chimico.
TAMPONE RITARDATARIO. In voga nel settore beni culturali e fra i familiari degli operatori sanitari dell’umberto I, quelli “contromano” (cit. A. Madeddu). L’esito di questi tamponi arriva di norma dopo tre o quattro settimane, quando l’interessato se doveva ammalarsi s’è ammalato se doveva guarire è guarito, è una indagine storica più che un accertamento clinico.
TAMPONE CANGIANTE ORTODOSSO. E’ il tampone di chi prima era positivo e poi dopo la quarantena diventa negativo. Raro dalle nostre parti.
TAMPONE CANGIANTE “ALTERNATIVO” (o INVERSO). E’ il tampone di chi prima era negativo e poi, pur restando chiuso in casa in quarantena è diventato positivo. E’ detto anche tampone della quarantena contagiosa.
TAMPONE AMBIGUO (conosciuto anche come TAMPONE CANNATA). In grandissima voga ad Avola. E’ il preferito dal sindaco Cannata che lo ha promosso in varie dirette web e social. Si tratta di un tampone un po’ sexy, tipo dico e non dico, vedo e non vedo. Un tampone per tutte le stagioni, lo puoi indossare come tampone positivo (come noi giornalisti diffamatori), ma anche come tampone negativo (come le istituzioni responsabili).
TAMPONE TAROCCATO o LOCK NESS. Modello misterioso, come il mostro del famoso lago scozzese. Molti dicono esista, alcuni giurano di averlo visto ma nessuno ne ha le prove. Come per l’animale in fondo al lago, la sua esistenza spiegherebbe alcune cose. Ma chissa…
Insomma mica ce le hanno tutti le sfumature di tampone che abbiamo noi…e quando oggi Ficarra sulla Sicilia diceva che la nostra sanità “non è l’ultima” nella Regione, forse pensava proprio alla nostra eccellenza tamponistica. (Tratto da Strummerleaks, blog di Toi Bianca)