Quanti sono i sanitari contagiati all’Umberto I e in quali reparti? Perché non arrivano le risposte sui tamponi?
Che ha fatto il Covid Team? Arriverà l’Esercito o la Croce Rossa? Ficarra e Madeddu cosa aspettano a dimettersi, o almeno ad annunciare che alla fine dell’emergenza se ne andranno?
I vertici ASP, e in generale ai vertici istituzionali cittadini, dovrebbero dare delle risposte a Siracusa, magari ispirandosi a Lee Van Cleef nei panni del colonnello Douglas Mortimer. In “Per qualche dollaro in più”, replicando a Gian Maria Volontè (el Indio), il colonnello dice: “Le domande non sono mai indiscrete, le risposte a volte lo sono”.
Risposte si attendono; possibilmente senza atteggiamenti risentiti o di lesa maestà come accaduto con l’infermiere mascherato. Ma le risposte mancano e questa assenza alimenta leggende, paure, ulteriori insicurezze.
Le domande sono chiare. Proviamo a metterle in fila.
1) Quanti medici e infermieri sono contagiati dal coronavirus all’Umberto I di Siracusa? Quanti di numero, e in quali reparti lavoravano? E’ vero che ci sono contaminati oltre che al Pronto Soccorso anche in Cardiologia, Oncologia e perfino fra i religiosi che assistono i malati? Quali misure sono state assunte per proteggere operatori sanitari e cittadini in questa situazione di oggettiva difficoltà? Come si spiegano i tanti contagi in ospedale se erano state prese tutte le misure di sicurezza?
2) Chi viene sottoposto ai tamponi? Quanto tempo passa fra il tampone e la comunicazione dell’esito? Ci sono persone che aspettano da una settimana i risultati, e altre che hanno fatto più tamponi ma non hanno avuto nessuna risposta: perché? Chi analizza i tamponi che sono fatti a Siracusa? Quale è il ruolo del laboratorio privato di Avola di cui tutti parlano? E’ vero che mancano i reagenti, e questo cosa comporta?
3) Chi chiede il tampone perché avverte i sintomi del coronavirus, nell’attesa dell’effettuazione del tampone, è “costretto” a stare a casa o può andare in giro senza restrizioni, col rischio di diffondere il contagio?
4) Il Covid Team, tanto sbandierato, cosa ha deciso e fatto esattamente finora? Ieri il sindaco Italia in favore di telecamera e fotografi ha fatto un sopralluogo all’Umberto I annunciando “percorsi separati” per i sospetti Covid rispetto agli altri pazienti e di aver discusso di questo col Covid Team. Ma lunedì scorso, prima dell’arrivo del Covid Team la ASP ha illustrato, con un video lungo e didascalico, percorsi separati con tanto di medici che illustravano i provvedimenti assunti. E’ la stessa cosa annunciata due volte? E’ una cosa diversa? Si può capire (e spiegare alla gente) se cambiate idea dal lunedì al venerdì o se “vendete” mediaticamente la stessa cosa a cinque giorni di distanza? Il Covid Team, a parte le passeggiate col sindaco, cosa ha cambiato nell’approccio dell’Umberto I all’epidemia?
5) E’ stato chiesto l’intervento della croce rossa militare, si parla anche degli ospedali da campo dell’esercito. E possibile avere notizie certe?
Queste le domande che tutti si pongono. La ASP dovrebbe dare risposte, anche indiscrete – come nel film di Sergio Leone – ma non può più tacere.
Nel 1978 Francesco Cossiga, ministro dell’interno, si dimise in seguito all’uccisione di Aldo Moro da parte delle BR. Non era colpa sua il rapimento, forse Moro non si sarebbe potuto salvare comunque, ma lui avvertì, correttamente, la “responsabilità politica” di quanto accaduto.
Ecco, l’epidemia non è certo colpa di Salvatore Lucio Ficarra, che magari poteva evitare qualche compiaciuta uscita mediatica e il clamoroso autogol del comunicato fake di smentita al vero infermiere mascherato.
E nemmeno è colpa di Anselmo Madeddu da oltre 7 anni direttore sanitario dell’ASP oltre che presidente dell’ordine dei medici (cioè dell’ordine che riunisce i suoi colleghi-dipendenti) che oggi ci ha deliziato sulla Sicilia con uno dei suoi pezzi storici in cui parla della peste e spiega che la colpa era delle polemiche se la gente moriva. (Cioè dottore, le pare il caso di dare lezioni mentre ha mezzo ospedale, di cui lei è responsabile, contaminato?).
Sommessamente un consiglio a Ficarra e Madeddu: dimettevi. Annunciatelo oggi dicendo che magari il 1 agosto, a emergenza finita, lascerete irrevocabilmente i vostri incarichi. Annunciatelo anche con un comunicato indignato, ma mostrate di non essere lì per grazia ricevuta ed assumetevi le “responsabilità politiche” di quanto accaduto.
Come fece Cossiga. Magari poi vi fanno presidenti di qualche cosa. (dal blog Strummerleaks)