Alla Sinfonica si continua a vagare nell’ombra. Il sovrintendente Andrea Peria non ha ancora preparato le valigie dopo il parere dell’Avvocatura della Regione che, di fatto, l’ha dichiarato “incompatibile”. Ha annunciato le dimissioni e basta. Attende di approvare il Bilancio, per dare il tempo a Fratelli d’Italia – che si prepara all’ennesima lottizzazione – di trovare un sostituto. Ma nel frattempo la politica ribolle. L’ultimo attacco è di Antonello Cracolici, deputato regionale del Pd e presidente della commissione Antimafia dell’Ars: “Quello che sta succedendo all’Orchestra sinfonica siciliana è vergognoso – denuncia Cracolici -: è assurdo che dopo mesi abbiamo un presidente che si è dimesso, un’incompatibilità del Sovrintendente e un governo regionale che non prende alcuna iniziativa per ridare delle garanzie e stabilità ai vertici della Foss. Tutto questo accade in un momento nel quale la cultura viene considerata solo un poltronificio e non uno strumento per attrarre e veicolare l’immagine di una Sicilia attiva e intraprendente”.
Cracolici è primo firmatario di un’interrogazione presentata per “far assumere iniziative immediate e per ridare certezza a un ente – aggiunge Cracolici – mentre il governo, ripiegato su logiche di occupazione del potere, non riesce neanche a svolgere l’attività di ordinaria amministrazione. Oltretutto, vorrei ricordare che l’assessorato regionale ha annunciato che bloccherà i trasferimenti ordinari, mettendo quindi in discussione il pagamento degli emolumenti agli artisti e al personale del teatro, e lo fa per responsabilità che fanno capo proprio allo stesso assessorato che non ha vigilato su funzioni e incarichi che ha attribuito all’interno dell’orchestra”.
Ma anche sull’ultimo atto di Peria si susseguono gli interrogativi: data la sua acclarata “incompatibilità” (è anche presidente del Corecom), gli permetteranno i revisori dei conti di approvare il bilancio 2023, se anche questo rischia di diventare illegittimo?