“Oggi presentiamo un ciclo di iniziative con un filo conduttore: ‘Finì a Schifani’. L’espressione ha un doppio significato: siamo messi talmente male che ‘siamo finiti con Schifani presidente’. Dall’altra richiama ‘finì a schifiu’, nel senso ‘peggio di così non poteva finirci’”. Lo ha detto Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera, nel corso della conferenza stampa convocata oggi a Palermo.

“Con Schifani presidente la nostra regione ha fatto registrare un disastro per ogni suo settore: sanità, cultura, rifiuti, trasporti, crisi idrica. Eppure lui, con la solita modestia, ha detto che ‘va a 300 all’ora’ e pensa pure a ricandidarsi. Per la Sicilia sarebbe la disgrazia finale. La nostra campagna servirà a sottolineare la fine che hanno fatto le varie città siciliane grazie a Schifani. Ecco alcuni esempi. Agrigento: ‘Da Capitale della cultura a barzelletta d’Italia’. Trapani: ‘Abbiamo talmente tanta acqua che la buttiamo in mare’. Catania: ‘La Sanità regionale occupata dai partiti cade a pezzi’. Messina: ‘Pnrr, infrastrutture, ponte, finora solo chiacchiere’. Se pensate che il Pnrr va a passo di lumaca e in Sicilia abbiamo speso appena il 13%”.

“Che Schifani sia un disastro lo pensano tutti. Innanzitutto quelli della sua maggioranza. Solo che non possono dirlo: ora va spremuto fino alla fine mentre in silenzio preparano la successione”, ha ribadito il capogruppo renziano a Montecitorio. “I grand furboni di La Russa e Cardinale hanno detto rispettivamente a Galvagno e Tamajo, ‘state buoni, tenetelo buono’, come i nipoti che aspettano l’eredità del nonno scorbutico che non amano per nulla. ‘Abbiate pazienza, lo sappiamo, è un trombone ma passerà’. Con la gestione del potere si è già ingraziato quasi tutti gli avversari politici. Per riconquistare terreno è arrivato perfino a votare la riforma di autonomia differenziata che avrebbe danneggiato la Sicilia, bocciata per fortuna dalla Corte costituzionale ed è riuscito perfino a dichiarare che Matteo Salvini, uomo del ‘senti che puzza scappano anche i cani, sono arrivati i napoletani’, è il ministro che più di tutti ha fatto per il mezzogiorno nella storia della repubblica”, ha concluso.